Il mefedrone e gli altri catinoni sintetici

di Salvatore Giancane

I catinoni sintetici, altrimenti noti come sali da bagno (bath salts) sono droghe di sintesi appartenenti al vasto gruppo delle cosiddette designer drugs, più recentemente indicate anche come NPS (New Psychoactive Substances). Si tratta di composti sintetici chimicamente affini  al catinone, uno stimolante contenuto nella pianta del qāt. Il catinone più comunemente utilizzato in Italia è il mefedrone o mephedrone (4-metilmethcatinone). Oltre a questo, ci sono circa 30 catinoni sintetici utilizzati a fini ricreativi: il metilenediossipirovalerone (MDPV), il butylone, l’ethcatinone, l’ethylone, 3- e 4-fluoromethcatinone, metedrone, methylone, pirovalerone, 3-MeOMC; 3-MMC; 4-BMC; 4-MEC; 4-MeO-a-PVP; 4-MeO-PBP; 4-MeO-PV9; 4-MPD; 4F-PV8; 4FPV9; 4F-PVP; a-PBT; a-PHP; a-PVT; dibutylone; DL-4662; ethylone; MDPPP; MOPPP; NEB; pentedrone; PV-8. Nel 2012, i catinoni segnalati sul mercato illegale europeo erano 30. Negli anni successivi sono state segnalate altre sostanze chimicamente affini.

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Nomi in gergo: il catinone più diffuso in Italia sembra essere il mefedrone. Il nome in gergo della sostanza, in alcuni ambienti gay del chemsex, è Mafalda.

Meccanismo d’azione: è stato dimostrato che il mefedrone ed il metilone agiscono come substrato al livello dei carrier sinaptici di membrana della noradrenalina, della dopamina e della serotonina, stimolando in questo modo il rilascio di questi neurotrasmettitori.[1] Il mefedrone è due volte più potente del metilone come transporter di substrato: gli studi di microdialisi effettuati nei ratti confermano che il mefedrone ed il metilone aumentano i livelli extracellulari di dopamina e serotonina, similmente a quanto effettuato dall’MDMA. La farmacologia dell’MDPV è meno conosciuta: vi sarebbero alcune evidenze per cui agirebbe soprattutto come inibitore della ricaptazione di noradrenalina e dopamina. Il fatto che i catinoni potenzino la trasmissione dopaminergica fa presupporre un elevato potenziale di abuso.[2] Al pari di quanto avviene con l’MDMA, inoltre, la ripetuta somministrazione di dosi elevate di mefedrone causa deplezione del patrimonio cerebrale di serotonina.[3] L’MDPV, in particolare, attraversa facilmente la barriera ematoencefalica e raggiunge concentrazioni a livello cerebrale assai maggiori di quelle plasmatiche e di quelle che raggiungono gli altri catinoni.

Storia e status legale: la storia dei catinoni è nebulosa e frammentaria, difficile da ricostruire. Viene comunemente riportato che il primo catinone ad essere sintetizzato è stato il mefedrone, nel 1929 in Francia.  La sostanza è apparsa sul mercato illegale nel 2003, ad opera di uno sperimentatore noto con il nick di Dr. Zee che l’ha pubblicizzato sul sito internet The Hive.[4] La prima significativa diffusione del mefedrone è avvenuta in Inghilterra ed in Olanda, in concomitanza con la riduzione della disponibilità di  MDMA sul mercato illegale di quei paesi.[5] Il mefedrone ha circolato legalmente in molti stati europei prima di essere inserito nella tabelle delle legislazioni nazionali sugli stupefacenti, venduto come sostanza per esperimenti o come fertilizzante per piante, prima di essere dichiarato illegale. Nell’immagine gli stati europei dove il mefedrone è considerato sostanza stupefacente (in rosso) aggiornata al 2010.

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Non tutti i catinoni sono illegali in tutti i paesi europei, anche perché la situazione è ulteriormente complicata dalla comparsa di nuovi prodotti di sintesi ad un ritmo e ad una velocità maggiori di quella necessaria per il loro inserimento nelle varie legislazioni nazionali.

Sintesi e produzione: la sintesi del mefedrone è relativamente semplice e presenta un livello di difficoltà simile a quella dell’MDMA.[6] La sintesi su vasta scala viene effettuata soprattutto in estremo oriente (Cina, Birmania ed India), ma sono stati scoperti laboratori clandestini anche in Italia.[7]

Presentazione: generalmente in forma di polvere bianca o chiara. Eccezionalmente sul mercato illegale è comparso in forma di compresse.

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Modalità di assunzione: il mefedrone e gli altri catinoni possono essere assunti per via orale (ingestione), per via intranasale o sniffati (per insufflazione) e possono essere iniettati per via intramuscolare o endovenosa.

Dosaggio: il dosaggio del mefedrone varia a seconda che esso venga assunto per via orale o per via intranasale.

Dosaggi del mefedrone
DOSE PER VIA ORALE

Minima  15 – 50 mg
Leggera   50 – 100 mg
Media 100 – 200 mg
Forte 150 – 300+ mg
DOSE PER VIA INTRANASALE

Minima   5 – 15 mg
Leggera   15 – 25 mg
Media 20 – 80 mg
Forte 75 – 125 mg

 

L’assunzione per via endovenosa del mefedrone è fortemente sconsigliabile e pertanto non sono disponibili i relativi dosaggi. Essi, comunque, sono con buona ragionevolezza ancora inferiori a quelli dell’uso per via intranasale.

N.B. = Tutti i dosaggi si riferiscono alla sostanza pura, in assenza di taglio diluente e sono stati ricavati sulla base di report individuali: pertanto essi vanno considerati come indicativi e potrebbero risentire della variabilità individuale.[8]

Effetti: gli effetti del mefedrone e degli altri catinoni sintetici vengono spesso indicati come simili a quelli degli empatogeni (ed in particolare a quelli dell’MDMA) ed in parte a quelli della cocaina (la cocaina dei poveri). In verità si tratta di un’interpretazione assai grossolana. Anche se vi sono alcuni catinoni che possono vagamente rimandare agli effetti dell’MDMA, come il metilone, si tratta in realtà di sostanze dotate più  di un effetto francamente stimolante che enctatogeno. Questo si può apprezzare molto bene nel report di un’assunzione inconsapevole di mefedrone fatta da parte di una ragazza che credeva di aver assunto MDMA e che quindi si aspettava gli effetti di questa: “È iniziato dagli arti e si è fatto strada fino alla cassa toracica, finché non ero tutta un formicolio. Ero all’Electric Zoo e avevo appena preso dell’MDMA. Mi facevano male le mascelle a forza di sorridere. Masticavo la mia cicca fino a ridurla in poltiglia. Le ossa mi tremavano a ritmo di basso. Improvvisamente tutto ha preso una strana piega. L’ansia mi ha immobilizzata. Ho pensato, magari devo farmene ancora, ma ero troppo in paranoia per muovermi. Mentre gli altri, i ragazzi sudati e le raverine, diventavano un tutt’uno con la musica, io mi sentivo sempre più sola. Che è questa merda? Non avevo la sensazione di tepore ed empatia dell’MDMA. Non volevo nessun contatto fisico. Mi sentivo come imprigionata in una sacca, costretta a guardare da fuori ciò che succedeva intorno a me. L’aria condizionata mi stordiva. Più tardi ho scoperto che quella che credevo MDMA in realtà era mefedrone”.

Anche la farmacocinetica del mefedrone è molto diversa da quella dell’MDMA e concorre a realizzare il suo più elevato potenziale di abuso: se somministrato per via orale a degli esseri umani, il mefedrone mostra i suoi effetti prima dell’ecstasy, ovvero dopo solo 15  minuti e li esaurisce più rapidamente (emivita di 2,15 ore vs. 7,89 dell’MDMA).[9] In ragione di ciò, l’assunzione di mefedrone per via intranasale (sniffato) presenta un rischio di abuso maggiore e ancor più l’assunzione per via endovenosa, come dimostrano i modelli animali.[10] E’ comunemente riportato che, anche in caso di assunzione orale, si sente bisogno di assumere una nuova dose già dopo 45-120 minuti, in relazione alla rapidità di insorgenza dell’effetto.

Come per le altre droghe, gli effetti del mefedrone sugli esseri umani possono essere distinti in positivi (che corrispondono a quelli ricercati), neutri e negativi.

EFFETTI POSITIVI (O RICERCATI)

  • stimolazione fisica e mentale
  • euforia, elevazione del tono dell’umore
  • sensazione di empatia e di apertura
  • maggiore tendenza alla socializzazione e desiderio di parlare con altri
  • rapida salita, vissuta come gradevole (15-40 minuti per il massimo effetto a stomaco vuoto).

EFFETTI NEUTRI

  • modificazioni generiche dello stato di coscienza (come con tutte le droghe psicoattive)
  • riduzione dell’appetito
  • midriasi (dilatazione della pupilla)
  • sensazioni corporee inusuali (vampate di calore, tremori, pelle d’oca, sensazione di energia)
  • alterazioni della temperatura corporea
  • sudorazione
  • tachicardia ed aumento della pressione arteriosa

EFFETTI NEGATIVI

La probabilità di effetti negativi aumenta con gli alti dosaggi, ma anche in caso di contemporanea assunzione di alcol.[11]

  • forte desiderio di una nuova dose, per vivere nuovamente il piacere della salita veloce dell’euforia
  • cambiamenti sgradevoli nella temperatura corporea (con o senza abbondante sudorazione e brividi)
  • palpitazioni, sensazione soggettiva di tachicardia
  • riduzione della memoria recente
  • insonnia
  • trisma (contrazione dolorosa dei muscoli della mascella), bruxismo (drighignamento dei denti)
  • contrazioni muscolari improvvise
  • nistagmo (movimenti involontari laterali degli occhi)
  • vertigini ed altri disturbi dell’equilibrio
  • in casi estremi vasocostrizione severa che richiede trattamento farmacologico
  • quando insufflata (sniffata): dolore e gonfiore delle narici e alla gola, riniti e sinusiti

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Potenziale additivo: il potenziale additivo del mefedrone e degli altri catinoni sintetici risulta particolarmente elevato rispetto a quello del catinone, il principio attivo del qat sulla base del quale sono stati sintetizzati. Come già illustrato, ciò è legato soprattutto alla breve durata d’azione, ma anche all’effetto piacevole della fase di rapida salita: entrambi portano a ripetere l’assunzione della droga. Il potenziale additivo, così come le reazioni avverse, sono più frequenti nell’uso intranasale rispetto a quello orale e nell’uso endovenoso rispetto a quello intranasale.

Reazioni avverse: le reazioni avverse da uso di mefedrone e altri catinoni riportate in letteratura sono simili a quelle che possono insorgere con altri psicostimolanti ed a quelle dei report di uso individuale: aumento della temperatura corporea, palpitazioni, tachicardia, ipertensione, dolore toracico, convulsioni, ansia, sudorazioni, allucinazioni, paranoia, bruxismo, nausea.[12], [13], [14], [15]  L’MDPV sembra dare più frequentemente reazioni avverse più gravi: in uno studio retrospettivo effettuato negli USA su 23 pazienti ammessi al Pronto Soccorso e positivi all’MDPV all’esame tossicologico, il 78% è stato trattato con benzodiazepine ed il 30% ha dovuto essere intubato. Il 96% dei soggetti è stato ospedalizzato e l’87% trasferito in terapia intensiva. L’acidosi era il reperto laboratoristico più comune (43%). La maggior parte dei pazienti (61%) è stata dimessa abbastanza velocemente, ma il 30% ha richiesto cure psichiatriche intensive. Un paziente è deceduto.[16] L’MDPV è il catinone sintetico più frequentemente associato a reazioni acute avverse con ospedalizzazione negli USA.[17]

Le reazioni psicotiche associate all’uso di mefedrone insorgono più frequentemente nella pratica dello slamming (assunzione endovenosa in corso di chemsex). In qualche caso possono essere severe e richiedere lunghe ospedalizzazioni e alcune ulteriori settimane per la totale remissione dei sintomi.[18] I sintomi psicotici possono essere peggiorati dalla difenidramina usata come ipnoinduttore.[19] Oltre al delirio di persecuzione, possono essere presenti aggressività, allucinazioni e grave stato di agitazione.[20]

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Tossicologia: le reazioni tossiche da catinoni sintetici includono gli effetti sul sistema nervoso centrale e gli effetti da iperattivazione simpaticomimetica. Reazioni psicotiche severe di lunga durata, con delirio paranoideo resistente all’aloperidolo sono stati registrate anche in Italia a seguito di assunzione cronica di catinoni sintetici.[21] Nei casi di intossicazione più gravi, possono comparire convulsioni, iponatremia, ipertermia, rabdomiolisi (con possibile evoluzione in insufficienza renale acuta), coagulazione intravascolare disseminata ed insufficienza epatica acuta, che possono condurre al decesso.[22], [23], [24] Numerosi report provenienti dall’Europa dell’Est hanno segnalato l’insorgenza di parkinsonismo in soggettti che avevano utilizzato methcatinone pe via venosa. La causa di ciò, però, è stata identificata nella presenza di manganese a seguito di contaminazione durante una sintesi illegale di tipo casalingo.[25],

Decessi associati all’assunzione di catinoni: secondo una review abbastanza recente della letteratura, i decessi associati all’uso di mefedrone sarebbero stati 18 all’epoca dello studio, di cui 9 sicuramente attribuibili alla sostanza (livelli plasmatici di mefedrone post-mortem: 1.33-22 mg/L). Gli altri casi erano attribuibili più ragionevolmente ad un quadro di poliabuso.[26]

Per l’MDPV non è stata fatta una review analitica sui decessi associati all’uso della sostanza. La prima segnalazione di un caso mortale associato all’assunzione di MDPV è del 2012. Si trattava di un soggetto di sesso maschile di 40 anni di età che, dopo aver sniffato ed iniettato “sali da bagno” a base di MDPV, ha sviluppato agitazione e aggressività cui è seguito un arresto cardiaco. La persona è stata rianimata con successo, ma subito dopo ha presentato ipertermia, rabdomiolisi, coagulopatia,  acidosi, segni neurologici di danni da ipossia cerebrale e quindi è deceduta.[27] Altri casi da allora sono stati segnalati successivamente, compresi due decessi in Tennessee, avvenuti quasi contemporaneamente, un anno dopo. In particolare, la scena del secondo di questi decessi era caratterizzata da un disordine distruttivo che faceva supporre un comportamento rabbioso e psicotico che aveva preceduto l’evento fatale e confermava il ruolo dell’MDPV.[28]

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Bibliografia

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[3] Hadlock e Webb, articolo citato

[4] http://drogriporter.hu/en/drzee (ultima visita 2 guigno 2016)

[5] Brunt TM, Poortman A, Niesink RJ, van den Brink W.Instability of the ecstasy market and a new kid on the block: mephedrone.J Psychopharmacol. 2011 Nov;25(11):1543-7

[6] Europol–EMCDDA Joint Report on a new psychoactive substance: 4-methylmethcathinone (mephedrone)”. European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction. 27 May 2010.

[7] http://www.primadanoi.it/news/cronaca/551730/Sequestarta-a-Pescara-raffineria-della-.html /ultimo accesso 2 giugno 2016)

[8] https://www.erowid.org/chemicals/4_methylmethcathinone/4_methylmethcathinone_dose.shtml (ultima visita 2 giugno 2016)

[9] Papaseit E1,2,3, Pérez-Mañá C1,2, Mateus JA1, Pujadas M1, Fonseca F2,4, Torrens M2,4, Olesti E1,5, de la Torre R1,5,6, Farré M1,2,3. Human Pharmacology of Mephedrone in Comparison to MDMA.Neuropsychopharmacology. 2016 May 20. doi: 10.1038/npp.2016.75. [Epub ahead of print]

[10] Creehan KM, Vandewater SA, Taffe MA.Intravenous self-administration of mephedrone, methylone and MDMA in female rats.Neuropharmacology. 2015 May;92:90-7

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