Il canale YouTube di Medicina delle Dipendenze di Verona

Nell’attesa di pubblicare i materiali relativi al convegno nazionale SITD 2017, mantengo la promessa fatta al nostro socio del direttivo della sezione Triveneto, dott. Fabio Lugoboni, e porto alla vostra attenzione il canale YouTube dell’unità operativa di Medicina delle Dipendenze (Azienda ospedaliera universitaria di Verona).

Ad oggi ci sono 24 25 video su argomenti che spaziano dalla terapia della dipendenza da benzodiazepine a quella da oppioidi, da alcol, da cocaina e da tabacco; e pure sulle basi del colloquio motivazionale.

I video, rivolti ai non addetti ai lavori,  sono molto informativi, e possono essere ascoltati in sottofondo, senza guardare lo schermo, come un podcast. Potrebbero costituire comunque anche un buon ripasso per gli addetti ai lavori, specie fuori dal settore specifico delle dedizioni.

Forse i SerT e le Comunità che se la sentono dovrebbero prendere esempio e mostrarsi pubblicamente come hanno fatto i Colleghi di Verona: anche da qui può passare la fiducia e la motivazione a curarsi.

Canale YouTube di Medicina delle Dipendenze – Verona

Di seguito, il dott. Lugoboni dà conto del lavoro fatto in maniera molto approfondita:

 

Chi fa cosa e come. BROADCAST OURSELVES CON YOUTUBE.

 

Fabio Lugoboni, Marco Faccini, Lorenzo Zamboni.

Unità di Degenza Medicina delle Dipendenze, Policlinico GB Rossi dell’ Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata – Verona.

Parole chiave: dipendenze patologiche, disturbo da uso di sostanze, DUS, tossicodipendenza, web, YouTube, comunicazione.

 

Introduzione

YouTube compie 12 anni, nei quali la piattaforma web dedicata ai video, ha cambiato molte delle nostre abitudini, rendendo quotidiano, non solo tra i giovani, l’uso dei video attraverso computer, telefonini e tablet. YouTube (YT) ha reso planetario il concetto di condivisione dei video. Fedele allo slogan degli esordi “broadcast yourself”, ha trasformato molte persone in “piccoli registi”, dando la possibilità di una memoria visiva duratura, parte di un archivio immenso e perenne.

Tale opportunità è stata poco usata però dal mondo degli operatori professionali delle dipendenze patologiche. L’ Unità Operativa di Medicina delle Dipendenze (MDD) è stata fondata nel 2000. Inserita nel Policlinico dell’ Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona è pienamente operativa, come degenze, dal gennaio 2002 ed è una delle pochissime strutture in Italia ad avere posti letto interamente dedicati alla cura di qualsiasi tipo di dipendenza sia lecita che illecita. La necessità di una detossificazione da sostanze è un’evenienza a volte necessaria nel complesso iter di affrancamento dalla dipendenza. Un ricovero in ambiente specialistico rassicura il paziente, generalmente molto intimorito nell’affrontare la disintossicazione, permette di risolvere situazioni di poliabuso di complessità improponibile generalmente a reparti di medicina generale. Le probabilità di successo nel lungo termine, naturalmente, sono sensibilmente maggiori se l’intervento viene concordato con i terapeuti o le strutture che hanno in carico il paziente.

Operativamente, MDD è composta da 3 medici strutturati a tempo indeterminato, 1 amministrativo, un numero variabile di psicologi borsisti. Il corpo infermieristico è condiviso con l’adiacente reparto di Malattie Infettive. MDD dispone di 4 letti ed effettua circa 160 ricoveri all’anno. A livello ambulatoriale, gestisce il più frequentato Centro di Trattamento del Tabagismo della Regione Veneto, con oltre 400 fumatori presi in carico all’anno, ed un frequentato ambulatorio alcologico 1,2.

Il detto anglosassone “publish or perish”(pubblica o muori), nel caso di un’ unità così piccola, particolare e con competenze così specialistiche, prende le tinte di una lotta per la sopravvivenza, dove il detto andrebbe espanso in un “publish to become known, or perish”(pubblica per farti conoscere o muori). Pubblicare per farsi conoscere però è un modo molto indiretto di raggiungere lo scopo: i professionisti italiani, per conoscere ed utilizzare la nostra unità, dovrebbero leggere la stampa internazionale e nazionale, convincersi dell’ utilità e qualità degli interventi proposti da MDD per inviare, infine, i propri pazienti; un percorso tortuoso e lento. Basti pensare che un farmaco inserito in linee guida di riferimento ed ampiamente citato dalla stampa scientifica impiega, mediamente, ben 8 anni ad “entrare nella penna” del medico, nonostante la pressione dell’industria del farmaco3. Infatti, a dispetto di una mole significativa di lavori scientifici pubblicati sulle più importanti riviste di settore, MDD è ancora poco conosciuta dalla maggior parte dei SerD italiani, pur offrendo servizi di ricovero gratuiti e specifici, difficilmente reperibili in altre strutture.

Ecco che forme di comunicazione diretta con l’utenza finale (i pazienti), prendono un’importanza strategica: potrebbero portare dritti al potenziale fruitore che chiederà lui stesso al suo terapeuta notizie su tali tipologie di intervento e sull’opportunità o meno di accedervi.

Meglio la carta stampata, dunque,  la televisione, i siti web o i video della rete?

Da tempo esiste una copiosa letteratura riguardo all’uso della rete, nelle dipendenze. Nati inizialmente come approccio di necessità in comunità particolarmente isolate o disperse (zone rurali degli USA, del Canada e dell’Australia), l’uso della rete in tutte le sue potenzialità (siti, blog, mail e, più di recente,video), ha rappresentato sempre maggiormente un’opportunità unica4-7. Alla voce YT, in PubMed ci sono 831 voci bibliografiche. Accanto a  dati molto incoraggianti,  la rete e YT sono stati identificati come veicolo di nuove droghe e molte energie e soldi sono stati spesi per studiare e contrastare tale fenomeno8-10. La rete è sempre più diffusa, più di qualsiasi quotidiano e più accessibile della televisione.

Partendo da queste premesse e vedendo la piattaforma YT più come un’opportunità che come un nemico, un anno fa MDD ha deciso di mettere tutta la sua attività in vari video, postandoli poi su YT.

 

Metodi

Con l’uso di una videocamera non professionale sono stati realizzati 25 video in modo da presentare in modo sintetico l’attività poliedrica del nostro servizio. La realizzazione materiale dei video, data l’impreparazione a gestire il mezzo tecnico, si è rivelata più semplice del previsto.

Il materiale già presente su YT non è stato di grande aiuto, essendo per lo più molto personalizzato e, va detto, poco visualizzato. Moltissimi i video-intervista del Dipartimento Politiche Antidroga presenti su YT, con visualizzazioni molto dicotomizzate: molto cliccati video stravaganti, come quello sulle droghe che provocano cannibalismo, il più visitato in assoluto, quasi ignorati invece quelli più propriamente terapeutici. Piuttosto rappresentate anche interviste o interventi di presidenti di associazioni del settore, promozioni di cliniche private di dubbia autorevolezza. Un caso particolare, che va doverosamente segnalato, è l’esperienza della rivista Tra il fare ed il dire, molto attiva in rete con video su la piattaforma YT, sul quale vengono trasmessi servizi su eventi, interviste ed approfondimenti legati al tematiche delle dipendenze, purtroppo non molto visitati.

Alla voce SerD, su YT si ritrova davvero poco: anche in questo caso qualche intervista a TV locali, qualche esperienza promozionale. Elemento comune, la scarsa attenzione dei visitatori. Diverso il caso di alcune comunità terapeutiche che, a partire da un paio di anni fa, hanno allestito dei video di presentazione, con risultati di visualizzazione molto diversi, con una media intorno a 300 visualizzazioni per anno.

I primi video sono stati realizzati in diretta, senza prove, in 2 pomeriggi. Altri sono stati aggunti nel tempo. La durata dei video varia dai 2 agli 11 minuti (una durata maggiore può risultare noiosa) ed hanno visto come attori 4 operatori di MDD. Il linguaggio scelto è stato il meno tecnico possibile, volutamente chiaro e diretto.

Gli obiettivi (e quindi gli argomenti) erano diversi:

1- Presentare la filosofia e la storia dell’Unità

2- Presentare le modalità di prenotazione e di accesso, essenziali per un’Unità che per 80% vede pazienti da fuori Verona.

3- Presentazione delle tipologie di dipendenza trattate, dei protocolli e delle modalità di intervento.

4- Presentazioni di tipo didattico o editoriali dell’ Unità.

I video sono stati postati su YT ed è stato creato un link con il preesistente sito web (www.medicinadipendenze.it) dove è possibile reperire materiale scientifico di taglio maggiormente tecnico.

 

Risultati

A 4 anni dalla presenza su YT dei primi video i risultati sono stati incoraggianti. Globalmente, sono state circa 130.444 le visualizzazioni contabilizzate da YouTube, 5.217 in media per video, con ampie differenze. La graduatoria delle visualizzazioni ha dato risultati inattesi. Patologie ritenute o descritte come molto sensibili ai contatti in rete come la cocaina sono risultate molto meno visionate della più classica eroina. Del tutto peculiare poi il caso delle benzodiazepine (BZD), risultate veramente molto clickate, a testimonianza del profondo scollamento esistente tra il sentirsi dipendenti da parte dei pazienti assuntori di tali farmaci e la trascuratezza di larga parte dei terapeuti, del mondo accademico e governativo. Ma ancor più sorprendente è stato il caso lormetazepam (MiniasR ) e dell’alprazolam (XanaxR ). Incerti fino all’ultimo se differenziare con un video specifico il caso dell’abuso di queste BZD dalle altre 24 in commercio in Italia, peraltro oggetto di uno specifico video come accennato prima, abbiamo optato per dare a questo farmaco un risalto particolare. Il lormetazepam rappresenta più del 50% dei casi di dipendenza da alte dosi da BZD che settimanalmente ricoveriamo nel nostro reparto. Ebbene, il video dedicato a questa BZD ha quasi triplicato le visualizzazioni rispetto al più generalista video sull’ abuso delle BZD. Anche l’alto numero di accessi al video sugli oppioidi racconta a suo modo quanto sia ancora sentito questo argomento a dispetto del presunto, e tutto da dimostrare, impatto delle nuove droghe (mefedrone, catinoni ecc.) Tab1.

Ad un anno di distanza, circa il 70% dei pazienti che chiedono di accedere ad un ricovero per disintossicazione da alte dosi di BZD presso la nostra Unità di degenza (la tipologia che da sola vale più del 75% di tutti i ricoveri) viene attraverso un contatto con la rete.

L’ assistenza video sull’accesso al servizio in una struttura ospedaliera molto grande come il Policlinico (recentissimamente cambiato per trasferimento), in pratica una telecamera con un operatore che percorre in tempo reale tutti i corridoi ed i bivi fino alla nostra direzione,  è stato valutato molto positivamente dai pazienti.

 

Discussione

Raramente è possibile verificare la domanda di interesse per un possibile intervento, nella dipendenza da sostanze, prescindendo dagli accessi ai servizi. Ma come ben sappiamo, l’accesso ai servizi dedicati alle dipendenze patologiche è condizionato da una serie di paure e pregiudizi (schedature, ritorsioni amministrative, conseguenze negative per il posto di lavoro, privacy ecc.), del tutto immotivate, ma su cui è impossibile agire prima di venire a contatto col soggetto interessato. Vi è poi una diffidenza dovuta alla tipologia di sostanza d’abuso primario; ecco che la “piazza”, i pari, potrebbero incoraggiare un tossicodipendente in crisi d’astinenza da eroina a presentarsi ad un SerD per chiedere una terapia sostitutiva, mentre potrebbero dissuaderlo nel caso della cocaina. Molti altri fattori fanno da filtro, spesso negativo, tra il bisogno di cura e la presentazione ad un servizio. Le rassicurazioni che ci sentiamo di garantire, in fatto di privacy, accudimento e percorsi terapeutici, ad un paziente preso in carico, potremmo essere in grado di darle tramite video. Sappiamo che la prevenzione, nel campo delle dipendenze, ha un ruolo marginale, ma non l’informazione. Una corretta informazione pone le basi migliori per fare chiarezza, definire gli ambiti d’intervento e preparare una relazione terapeutica.

Nel caso di MDD, tale meccanismo si è dimostrato funzionare oltre alle aspettative. Ha permesso, inoltre, di confermare la grossa attenzione del pubblico interessato al problema trascurato delle BZD e, in particolar modo, del lormetazepam e dell’alprazolam. Il notevole interesse intorno all’eroina ed alle terapie sostitutive è un incoraggiamento a non abbassare la guardia su tale fenomeno. Scoprire poi che vi è più interesse sulla dipendenza ed abuso da oppioidi analgesici, piuttosto che sul tabagismo è stata una sorpresa. Anche in questo caso è un rinforzo a proseguire nell’attenzione a questo fenomeno, come intuito da MDD e, paradossalmente, del tutto trascurato dal Dipartimento delle Politiche Antidroga, nonostante questo fenomeno, nelle sue diverse sfaccettature, rappresenti un problema epidemico negli USA.

Nel caso delle dipendenze da sostanze legali (BZD, alcol, pain-killer) l’uso dei video come prima fonte di aggancio, rende possibile un tipico circuito virtuoso: un utente che arriva in questo modo usa la rete ed è più propenso a scambiare notizie in rete (blog, social network ecc.), con la possibilità di reclutare un più grande numero di contatti potenziali. Naturalmente a noi non serve un numero di contatti altissimo: non sapremmo come rispondere a troppe richieste; il numero di contatti instauratosi in questi 4 anni ci permette di non restare mai con i letti vuoti, riuscendo a tenere una lista d’attesa intorno ai 20-30 giorni. Avere pazienti coinvolti e più partecipi permette di instaurare da subito un clima migliore tra curante e paziente.

La rete inoltre selezione utenti migliori, con più risorse potenziali; un migliore livello socio-culturale, una migliore proprietà di linguaggio danno la possibilità di attivare un sostegno psicoterapico una volta tornati a casa, visto che maggior parte dei nostri pazienti viene da fuori regione.

Ultimo aspetto, ma non trascurabile, questo tipo di utenza è più disponibile ad elargire donazioni ai nostri Fondi Aggiuntivi di Reparto, con la possibilità di finanziare convegni gratuiti dove contattare terapeuti che potranno inviare i loro pazienti, anche quelli più degradati che forse non hanno accesso alla rete.

 

Conclusioni

I video su YT, inseriti 4 anni fa da MDD, si sono dimostrati una forma efficace, ed a costo zero, di comunicazione diretta con l’utenza.

La forma video è di gran lunga preferita, dalle giovani generazioni, alla forma scritta11-13.

Sebbene presentazioni più creative, animate, ironiche, trendy di comunicazione in video sarebbero probabilmente molto più appetibili, la forma video informativa di tipo classico (alla Piero Angela, per essere chiari) è stata molto visualizzata, con un numero di accessi molto maggiore rispetto, ad esempio, a molti video governativi sul tema delle dipendenze patologiche.

L’utilizzo di questa forma di comunicazione, davvero alla portata di tutti, da parte dei SerD potrebbe fornire informazioni e rassicurazioni all’opinione pubblica, nazionale e locale, contribuendo a migliorarne l’immagine, come hanno cercato di fare alcune comunità terapeutiche. Riteniamo che uscire dal diffuso clichè che vede i SerD italiani come semplici distributori di metadone, valorizzandone invece il ruolo in tutte le dipendenze, non ultima la dipendenza da nicotina (si trova presso i SerD il 50% dei servizi antifumo italiani) sia importante per dare il giusto risalto a servizi che il mondo ci invidia, depositari di un sapere veramente peculiare e quasi esclusivo, in materia di dipendenze patologiche.

In tempi di risorse sempre più limitate, broadcast ourselves può essere un’ottima idea12,13.

 

Conflitto d’interessi

Nessuno.

 

Bibliografia.

 

  1. Lugoboni F, Quaglio G, Faccini M et al. Un’ Unità di degenza interamente dedicata alla dipendenza da sostanze: i primi 10 anni di attività di Medicina delle Dipendenze del Policlinico di Verona. 2010;31:9-15.
  2. Lugoboni F, Faccini M, Albiero A et al. Intravenous flumazenil infusion to treat benzodiazepine dependence should be performed in the inpatient clinical setting for high risk of seizure. J Psychopharmacol. 2011;25:848-9.
  3. Treweek S, Oxman AD, Alderson P, et al. Consortium.Developing and Evaluating Communication Strategies to Support Informed Decisions and Practice Based on Evidence (DECIDE): protocol and preliminary results. Implement 2013;8:6.
  4. Amgad M, Alfaar AS. Integrating Web 2.0 in Clinical Research Education in a Developing Country. J Cancer Educ.2014 Jan 7. [Epub ahead of print]
  5. Baker DM, Marshall JH. Lee MJ, et al. YouTube as a source of informationfor patients considering surgery for ulcerative colitis. J Surg Res. 2017;220:133-38.
  6. Lam NHT, Tsiang JT, Woo BKP. Exploring the role of YouTube in disseminating psychoeducation. Acad Psychiatry. 2017 [Epub ahead of print]
  7. Backinger CL, Pilsner AM, Augustson EM, et al. YouTube as a source of quitting smoking information. Tob Control. 2011; 20:119-22.
  8. Corazza O, Assi S, Simonato P, et al. Promoting innovation and excellence to face the rapid diffusion of Novel Psychoactive Substances in the EU: the outcomes of the ReDNet project. Hum Psychopharmacol. 2013;28:317-23.
  9. Vingilis E, Yildirin-Yener Z, Vingilis-Jeremko L, et al. Literature review on risky driving videos on YouTube: unknown effects and areas for concern? Traffic Inj Prev. 2017; 18:606-15.
  10. Lange JE, Daniel J, Homer K, et al.Salvia divinorum: effects and use among YouTube Drug Alcohol Depend. 2010;108:138-40.
  11. Azer SA, Algrain HA, AlKhelaif RA, et al. Evaluation of the educational value of YouTube videos about physical examination of the cardiovascular and respiratory systems. J Med Internet Res. 2013;15:e241.
  12. Tuong W, Larsen ER, Armstrong AW. Videos to influence: a systematic review of effectiveness of video-based education in modifying health behaviors. J Behav Med. 2012 Nov 28. [Epub ahead of print]
  13. Johansen AB, Lumley M, Cano A. Effects of video-based therapy preparation targeting experiential acceptance or the therapeutic alliance. 2011;48:163-9 

Tab.1 Titolo, tipologia, durata dei video (in ordine di N° di visualizzazioni)

Video Tipologia N. Visualizzazioni N. Anni su YT
Dipendenza/abuso di Minias Descrittivo-operativo 25.736 4
Dipendenza/abuso di Xanax Descrittivo-operativo 25.595 3
Dipendenza/abuso di BZD Descrittivo-operativo 11.781 4
Dipendenza eroina Descrittivo-operativo 10.058 4
Dipendenza cocaina Descrittivo-operativo 8.710 4
Dipendenza da ipnotici Descrittivo-operativo 7.263 6 mesi
Dipendenza/abuso di Tavor Descrittivo-operativo 6.672 3
Dipendenza/abuso di Stilnox Descrittivo-operativo 6.031 3
Alcolismo Descrittivo-operativo 4.247 4
Presentazione di MDD Informativo-operativo 4.023 4
Dentro il reparto di MDD Informativo 3.556 3
Colloquio motivazionale (I) Didattico 3.265 4
Tabagismo: terapia medica Informativo-operativa 3.235 4
Abuso di oppioidi prescrittivi Descrittiva-operativa 2.865 4
Storia di MDD Descrittivo 1.540 4
Bere problematico Informativo-operativo 1.457 3
Colloquio motivazionale (II) Didattico 1.288 4
Citisina per tabagismo Descrittivo-operativa 821 1
Tabagismo: counseling Didattico- operativo 604 4
Dipendenza BZD (english) Descrittivo-operativo 595 1
Dipendenza da farmaci Descrittivo 482 1
Tabagismo (per studenti) Informativo-operativo 206 1
Crawd-funding Informativo-operativo 205 1
GAP Informativo-operativo 151 5 mesi
Come arrivare a MDD Informativo 58 1 sett.na
TOTALE 25   130.444  

 

 

 

 

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