Gioco d’azzardo, investimenti e speculazioni

Ogni tanto capita di imbattersi in uno studio che amplia le prospettive di quel che si fa tutti i giorni in nuove direzioni ancora poco studiate. È il caso di una review che declina in maniera minuziosa le differenze concettuali tra gioco d’azzardo (gambling), investimenti e speculazioni, dando anche qualche notizia sulla comorbidità in termini di dipendenza patologica e sui tratti di personalità correlati a queste attività.

 

http://dx.doi.org/10.1556/2006.5.2016.084

In questa sede daremo conto delle parti più interessanti di questo studio, rimandando per il contenuto completo e per la bibliografia all’originale, che è disponibile su internet (purtroppo non gratuitamente).

Gli Autori partono dall’idea che già da tempo si tende ad associare negli ambienti finanziari alcune attività con il gioco d’azzardo, così come nella ricerca sull’azzardo vengono incluse domande sul commercio di azioni ad alto rischio o a breve termine ed investimenti speculativi.

La maggior parte delle persone comunque tende a differenziare l’investimento dall’azzardo, ritenendo che gli investimenti siano caratterizzati da bassi rischi, previsione di ritorni positivi, e che dipendano dall’abilità e dall’esperienza, mentre l’azzardo al contrario presenti rischi elevati, attese negative, coinvolgimento del caso e della fortuna, e rischio di dipendenza patologica e rovina economica.

In realtà, tra investimento e azzardo non sembra esserci una differenza netta ma uno spettro continuo, e nel mezzo tra questi estremi si possono piazzare le attività di speculazione, che sono a breve termine, alto rischio, e focalizzate sul guadagno monetario.

Esempi di attività speculative (che gli economisti sicuramente conosceranno, ma forse i clinici delle dipendenze non avranno mai sentito) sono:

  • “Trading giornaliero o ad alta frequenza”, dove i titoli vengono acquistati e rivenduti nell’arco della stessa giornata o ad intervalli inferiori, con l’idea di fare profitto su variazioni minime dei loro valori;
  • “Penny stocks” o “Lottery stocks”, azioni di aziende che non hanno possedimenti noti, tanto che il loro valore è molto basso, ma che hanno una piccola probabilità di rivalutarsi anche di molto se all’improvviso ottengono successi;
  • “Shorting” cioè farsi prestare dei titoli e venderli immediatamente, sperando che il loro valore si riduca in maniera tale da ricomperarli per meno soldi, e restituirli a chi li ha prestati trattenendo per sé la differenza;
  • “Derivati”, cioè contratti di scommessa relativi all’andamento dei valori di altri titoli, prodotti o indici, nei quali i beni sul cui andamento si scommette spesso non vengono nella realtà né venduti né comperati; o anche “Opzioni” cioè il diritto di comperare o vendere titoli o merci ad un prezzo predeterminato entro una certa data futura; e “Futures” o “Forward contracts” dove si scommette stipulando tra compratore e venditore un contratto di acquisto di un bene ad un prezzo predeterminato in una certa data futura

Una volta descritto il campo di studio, gli Autori riportano le fonti bibliografiche (una sessantina tra libri e articoli) e cercano di stabilire delle definizioni derivate dal consenso tra le fonti consultate.

Gli Investimenti, su questa base, consisterebbero nell’acquisto, o nell’impegno finanziario per acquisire dei beni, sulla base dell’attesa di un aumento del loro valore nel lungo termine o del guadagno che essi producono.

L’Azzardo consisterebbe nello scommettere danaro o altri beni materiali sull’esito incerto di un dato evento, nella speranza di vincere altro denaro o altri beni materiali.

La Speculazione, la cui definizione è più incerta, consisterebbe in attività che rispetto agli Investimenti siano caratterizzate da orizzonti temporali più brevi, rischi maggiori, possibilità di vincita o perdita maggiori o minori, e obiettivo primario centrato sul profitto in danaro derivante da variazioni di prezzo piuttosto che dal valore intrinseco dei beni presi in considerazione.

Gli Autori analizzano in dettaglio gli ambiti di differenza tra queste tre categorie, e qui di seguito ne diamo conto in forma abbreviata.

Tipi di attività: chiaramente lotterie, scommesse sportive, giochi con le carte o da casinò etc. attengono all’azzardo, mentre acquisto di titoli di stato, azioni, obbligazioni, merci, valute, immobili, derivati e oggetti d’arte e da collezioni attengono ad investimenti e speculazioni.
Esistono anche prodotti intermedi, per esempio conti di risparmio e obbligazioni con pagamento a lotteria, in cui i guadagni vengono distribuiti periodicamente solo ad una parte degli investitori sulla base di estrazioni a sorte, e le scommesse sulla direzione degli indici finanziari (“financial indices wagering”), particolarmente diffuse tra fine ‘800 ed inizio ‘900 tanto da avere specifiche agenzie chiamate “bucket shops”, e che in alcune nazioni sono anche defiscalizzati alla stregua di giochi e non di commercio di titoli.

Orizzonte temporale: generalmente gli investimenti hanno durate di mesi o anni, mentre i giochi d’azzardo hanno il loro esito in tempi molto più brevi, secondi (le lotterie istantanee), minuti o al massimo giorni, con l’eccezione ad esempio delle scommesse su tornei sportivi di lunga durata.
La speculazione tende a somigliare all’azzardo perché ha orizzonti brevi, addirittura di pochi secondi come nel trading online, ma raggiunge anche mesi o anni quando si considerano gli altri strumenti prima presentati.

Livelli di rischio: il rischio qui è definito come probabilità di perdere il proprio investimento. Il rischio è quasi sempre alto nell’azzardo (eccetto ad esempio in scommesse sulle squadre sportive più forti). In confronto il rischio negli investimenti tende ad essere minore. Nelle speculazioni, quasi sempre il rischio è alto come nell’azzardo.

Aspettativa di guadagno o perdita: l’altra faccia del rischio, che dà la motivazione ad accettarlo. Negli investimenti è generalmente positiva e correlata alla solidità della nazione o dell’azienda che emette i titoli. Al contrario, tutte le attività connotate come gioco d’azzardo impongono al giocatore una speranza matematica negativa, perché sono pensate e organizzate in modo che alla lunga il giocatore perda una parte di quanto ha scimmesso (con l’eccezione di alcuni giochi che contemplano pure in parte l’abilità, per i quali vi è speranza positiva per la minoranza di giocatori più abili ed esperti). La speculazione risulta simile all’azzardo, con un quadro però vario, con maggiori speranze positive per lo Shorting, esiti contrastanti per i Futures, e tendenza alla perdita per il Trading giornaliero e per i Penny stocks, ambedue tendenti a dare risultati peggiori rispetto all’andamento generale dei mercati. Inoltre, le attese di perdita nell’azzardo sono matematicamente predeterminate, e in alcune legislazioni debbono essere esplicitamente dichiarate dai gestori, mentre nella speculazione non è possibile stabilire in maniera precisa a priori l’entità delle speranze positive o negative.

Peso dell’abilità rispetto alla fortuna: caso e fortuna sono storicamente ritenute il maggior elemento che differenzia tra l’azzardo da una parte, ed investimenti e speculazioni dall’altra, per quanto in alcuni giochi vi siano elementi di abilità di vario peso.
Si tende ad ignorare, però, che anche nel mercato finanziario vi sono importanti elementi di fortuna. Gli economisti spiegano che in nei mercati moderni, in cui il prezzo di un bene deriva dalle media di quanto una grande quantità di investitori è a conoscenza, le variazioni del valore dei beni sono quasi del tutto casuali, e solo avere a disposizione informazioni riservate (“insider trading”) o possedere capacità di analisi matematica eccezionali può consentire di ricavare guadagni superiori all’andamento generale di tutto il mercato. Ed in effetti l’analisi della realtà mostra che solo una minoranza di professionisti guadagna più dell’andamento generale, mentre gli investitori non professionisti tipicamente guadagna meno dell’andamento generale, perché moltiplica eccessivamente il numero di transazioni effettuate (e quindi i costi di transazione) e tende a scegliere prodotti connotati da maggior rischio.

Acquisto di beni materiali: un’altra differenza notevole è che negli investimenti si acquistano beni materiali (azioni, obbligazioni, merci etc.) mentre nell’azzardo non si acquista nulla se non una scommessa immateriale. Anche in questo campo le speculazioni hanno una natura intermedia, perché in certi casi si comperano “cose” che si rivendono rapidamente, in altri casi si rivende il diritto a comperarle senza mai materialmente avere il tempo di venirne in possesso.

Scommesse: intese come “mettere sul piatto” danaro o altri beni materiali, sicuramente rientrano nell’azzardo, e altrettanto sicuramente sono escluse dagli investimenti. Varie forme di speculazione sono scommesse perché “mettono sul piatto” un contratto o un bene nella speranza che possa essere venduto ad un prezzo maggiore per ricavarne profitto.

Eventi ed esiti ben definiti: l’azzardo si basa su eventi ed esiti minuziosamente definiti (uscita di un numero, vincita di un torneo etc.) mentre gli investimenti no, perché non si basano su un particolare evento che deve realizzarsi in un intervallo temporale preciso, e possono essere anche privi di qualsiasi termine temporale. Anche qui la speculazione sta nel mezzo, perché ad esempio le “Penny stocks” non hanno un termine preciso, gli “Shorting” hanno un termine non predefinito ma dettato dalla convenienza economica perché il prestito è a pagamento, mentre altri strumenti sono caratterizzati da date o eventi definiti, e il Trading ha orizzonti temporali brevi o brevissimi.

Utilità economica: gli investimenti normalmente la hanno perché danno supporto ad una nazione o ad un’industria, mentre il gioco d’azzardo è un semplice travaso di soldi con limitato ritorno per l’economia, per quanto possa promuovere la mobilità del danaro e contribuire così ai calcoli del prodotto interno lordo. La speculazione tende a somigliare all’azzardo ed essere priva di utilità economica, ed anzi avere effetti distruttivi e destabilizzanti sull’economia, soprattutto in riferimento alle Opzioni ed ai Futures.

Mettendo assieme tutti questi dati, gli Autori ragionano sul fatto che azzardo e investimento sono radicalmente opposti fra di loro in tutte le dimensioni prese in considerazione, e che la speculazione si pone in mezzo, somigliando agli investimenti nei tipi di attività, somigliando all’azzardo nei livelli di rischio, nella presenza di scommesse, e nella definizione degli eventi e dei tempi, e prendendo un po’ da tutte e due in termini di orizzonti temporali, attese di vincita o perdita, acquisto di beni e utilità economica.
Ne conseguirebbe una nuova definizione della speculazione, come “attività di mercato finanziario che, rispetto all’investimento, è caratterizzata da orizzonti temporali brevi, rischi maggiori, qualche volta superiori aspettative di guadagno o perdita, e focalizzata principalmente sul profitto monetario derivante dalle variazioni dei prezzi, senza tenere in considerazione il valore intrinseco dei beni scambiati”.

Infine, gli Autori prendono in considerazione le caratteristiche personologiche che portano ad azzardo, investimento e speculazione.

Dal punto di vista cognitivo, riportano come nell’investimento si possano ripetere gli stessi errori cognitivi dell’azzardo, e cioè eccesso di fiducia nella propria abilità, eccessivo peso alle notizie che supportano le proprie convinzioni (errore sistematico o bias di conferma), ed illusioni di conoscenza e di controllo. Inoltre, gli investitori non professionisti somigliano ai giocatori d’azzardo nel preferire titoli “lotteria”, a basso prezzo ma con una piccola probabilità di aumentare il proprio valore a dismisura, e mostrano una particolare aversione alle perdite.

Dal punto di vista motivazionale, investitori e ancor più speculatori esercitano la propria attività, come i giocatori d’azzardo, anche per divertimento e per l’eccitazione che ne deriva (“sensation seeking”). Si è osservata a titolo di esempio in un gruppo di investitori finlandesi una correlazione tra quantità di transazioni finanziarie effettuate dal singolo e numero di multe per eccesso di velocità.

Inoltre, l’azzardo e la speculazione possono essere attività che si sostituiscono fra di loro per garantire alla persona il livello di sensation seeking necessario al benessere. Ad esempio, si è visto che quando a Taiwan è stata introdotta la lotteria nazionale, le transazione azionarie si sono ridotte di un quarto, e che quando il jackpot della lotteria è particolarmente alto, le transazioni finanziarie relative ad azioni-lotteria si riducono di un 7-9% (simili correlazioni inverse tra jackpot dei giochi e transazioni finanziarie si sono anche viste in USA e in Germania).
Azzardo e speculazione possono anche potenziarsi a vicenda, visto che in USA si osservava un aumento di ricerche internet relative alle lotterie nei periodi in cui si riscontravano migliori rese delle azioni-lotteria.
Questo tipo di azioni sembra maggiormente in auge nelle aree degli USA dove è anche maggiore l’acquisto di biglietti della lotteria, caratterizzate da redditi più bassi, disoccupazione, presenza di minoranze etniche, maggior prevalenza di cattolici, minore scolarità e minore età media.

Si osserva anche che chi si dedica alla speculazione ha maggiore probabilità di dedicarsi pure all’azzardo, con una preferenza per giochi di abilità, e si sono osservate correlazioni positive tra livelli di rischio nell’azzardo e nella speculazione. La relazione inversa, cioè che chi pratichi l’azzardo sia pure coinvolto in attività speculative, è più debole.

In uno studio canadese, gli speculatori ad alto rischio tendevano ad essere maschi, avere un reddito alto, elevata scolarità, appartenere ad etnia asiatica o comunque non di origine locale, non essere divorziati, vedovi o separati, ed essere lavoratori autonomi o dipendenti a tempo pieno.

Vi è infine una certa sovrapposizione tra gioco patologico e speculazione patologica, con simili comportamenti di eccesso e dipendenza. È stato stimato che circa l’11% degli speculatori sarebbe problematico o compulsivo; in altri studi, la maggioranza dei soggetti esaminati, praticanti il trading su internet, sarebbero stati portatori di uno o più segni di dipendenza patologica.
I profili clinici di giocatori problematici e speculatori problematici sarebbero simili, ma caratterizzati per gli speculatori da maggiore scolarità, impiego a tempo pieno, e vita con il coniuge.
Vi è anche comorbidità, nel senso che gli speculatori avrebbero una probabilità due-tre volte maggiore di presentare problemi di gioco d’azzardo, rispetto a soggetti che praticano il gioco ma non l’attività speculativa.

 

 

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