Una spigolatura alcologica
Dal collega Fulvio Fantozzi, consigliere SITD Emilia-Romagna, riceviamo e pubblichiamo.
Dalle sempre aggiornate statistiche dell’ISS in occasione della Giornata di Prevenzione Alcologica – 2021 abbiamo appreso, ma molti di noi lo sapevano già, che nel 2019 circa 670.000 “consumatori dannosi” (M=430.000; F= 240.000) erano identificabili come persone con un danno d’organo e/o comunque con un Disturbo da Uso di Alcol (DUA) richiedente un intervento medico.
Nel corso del 2020 certamente anche “grazie” alla pandemia, si è registrato un incremento dei “consumatori dannosi” con aumenti particolarmente preoccupanti per la popolazione anziana maschile.
Oltre 8,2 milioni sono inoltre i consumatori a rischio , che non presentano ancora ne’ un palese anzi direi “clinicamente significativo” danno di organo ne’ disturbi della condotta o comunque problemi psico-socio-familiari-lavorativi alcol correlati.
Essi si aggiungono ai citati 670.000 consumatori “high risk” ossia persone che fanno un USO DANNOSO * e che per tale motivo richiederebbero una gestione clinica del loro disturbo da uso di alcol !
DA RICORDARE i limiti quantitativi giornalierj oltrepassati i quali il bere diviene RISCHIOSO: zero unità alcoliche (UA) sotto i 18 anni, una UA per le donne e le persone sopra i 65 anni, e due, massimo tre UA per gli uomini tra i 18 e i 65 anni.
* A mio parere nella divulgazione scientifica Alcologica il termine Dannoso dovrebbe essere aggettivato con ” conclamato” , pena l’improvvida pubblicazione di dati del tutto fuorvianti, come accaduto nell’articoletto comparso il 10 giugno scorso sul blog Medical Facts: secondo l’autrice infatti il bere dannoso (e qualunque lettore laico evidentemente per dannoso intenderà “capace di provocare un danno alla salute”) è quello che non supera il tetto giornaliero, per il maschio sano, dei 60 (sessanta!) g di alcol !!!
Noi sappiamo invece, e con forza dobbiamo comunicare , che il limite del bere capace di provocare danni alla salute anche se dopo avere bevuto non si lavora e non si guida è di molto inferiore ed è sempre quello che l’OMS ormai da decenni fissa in 3 UA arrotondato per eccesso, in Italia, a “40 g”/die e non certo a 60 g/die !!