COVID-19 e ricerca biomedica: un appello di Research4Life

Riceviamo e pubblichiamo, volentieri poiché SITD è tra i firmatari, la lettera inviata al Ministro ed al Viceministro della salute da parte di un gruppo di ricercatori italiani, sull’auspicato sblocco della ricerca preclinica sull’animale, nel campo delle dipendenze, in Italia.

Alla cortese attenzione:

On. Roberto Speranza
Ministro

e pc.
Sen. Pierpaolo Sileri
Viceministro
Ministero della Salute

Lungotevere Ripa, n. 1
00153 – Roma

Ill.mo Ministro Speranza,
Le scriviamo anzitutto per esprimerLe il nostro ringraziamento per il lavoro che le nostre Istituzioni tutte ed il Suo Ministero in particolare stanno portando avanti per fronteggiare
l’emergenza COVID-19.
Non manchiamo – nella nostra quotidianità di cittadini – di osservare scrupolosamente tutte le misure per il contenimento del contagio ma anche – nella nostra attività di ricercatori e scienziati – di lavorare senza sosta per individuare le opzioni di cura per questo virus.
Research4Life – piattaforma per la ricerca biomedica che raggruppa ospedali, enti di ricerca, associazioni di pazienti, organizzazioni non profit, università, ordini dei medici ed industrie, spesso in prima linea, in questi giorni, per fronteggiare l’emergenza – è impegnata da anni nell’attività di divulgazione rispetto al tema della ricerca scientifica e della sperimentazione animale.
Una questione, quella della sperimentazione su modelli animali, politicamente dibattuta in Italia fin dal recepimento della direttiva europea 63/2010 con il decreto legislativo 26/2014, che rispetto alla disciplina europea ha introdotto delle norme eccessivamente stringenti. Sfortunatamente questa non è solo una nostra considerazione, ma è anche quella delle Istituzioni europee, che già nel 2014 avevano aperto una pre-infrazione per analizzare le importanti difformità della nostra normativa rispetto a quanto disposto a livello europeo.
Come ben sa, e come la pandemia di COVID-19 sta drammaticamente dimostrando, la sperimentazione su modelli animali, operata con ogni tutela nei confronti del benessere animale, è ancora oggi un passaggio ineludibile per l’individuazione e lo sviluppo di nuovi farmaci e vaccini.
Tuttavia, nel nostro Paese lo scorretto recepimento della Direttiva Europea 63/2010 sulla protezione degli animali utilizzati in ricerca, pone ancora una volta i nostri scienziati in una condizione di “dipendenza scientifica”, rallentando lo sviluppo di nuove terapie e incrementando la fuga verso l’estero di giovani ricercatori su cui tanto investiamo in formazione.
Riteniamo che – mai come in questo momento – il nostro Paese dovrebbe sviluppare una profonda riflessione sul corretto recepimento della Direttiva UE sull’impiego di modelli animali per evitare di danneggiare le opportunità di sviluppo della ricerca scientifica e per scongiurare il rischio che nuove emergenze sanitarie possano coglierci impreparati. Ci riferiamo anche all’emergenza psichiatrica in seguito al lockdown, all’isolamento forzato che con ragionevolezza il nostro Paese sta vivendo. In un momento di totale incertezza e preoccupazione per il futuro (es. perdita del lavoro e/o di reddito, timore del contatto/contagio) diverse patologie mentali come l’ansia, la depressione (e con essa il comportamento suicidario), l’abuso di alcol o di altre sostanze stanno aumentando globalmente e il nostro Paese non rappresenta un’eccezione.
Consapevoli che l’uso e l’abuso di alcol e di altre sostanze rappresenti una reale comorbilità, con le altre patologie mentali sopramenzionate (spesso una risposta dell’individuo che usa l’alcol o le altre sostanze come una sorta di automedicazione), e non un ”vizio” e che questo disturbo mentale già in Italia prima della COVID-19 colpisse circa due milioni di persone, ci sembra opportuno ricordarLe che dal 1/1/2021, se non cambierà nulla, i ricercatori italiani non potranno più continuare a sperimentare e sviluppare nuovi farmaci contro queste malattie.
La normativa italiana, se non dovesse cambiare nulla, infatti, vieterà la sperimentazione condotta dai ricercatori italiani sui modelli animali per lo studio di nuove terapie per l’abuso di alcol e di altre sostanze, mentre negli altri paesi europei questa restrizione non è mai esistita.
Saremmo lieti di poterLe rappresentare in un incontro – anche in forma virtuale – le motivazioni che ci spingono a formulare questo appello.
Nell’auspicio di incontrare la disponibilità Sua e dei suoi più stretti collaboratori, Le inviamo un saluto cordiale.

Fanno parte degli Enti sostenitori di Research4Life:
AIRC, Università degli Studi di Milano, Assobiotec, IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Farmindustria, IRCCS Ospedale San Raffaele, Fondazione Telethon, Istituto Italiano di Tecnologia, IFOM e Istituto Nazionale di Genetica Molecolare.

Si uniscono a Research4life e sottoscrivono l’iniziativa:
Teodoro Valente: Prorettore alla Ricerca, Innovazione e Trasferimento Tecnologico dell’Università La Sapienza
di Roma
Marina Pizzi: Delegata del Rettore alla Ricerca dell’Università di Brescia
Helios Vocca: Prorettore alla Ricerca dell’Università di Perugia
Maria Pia Abbracchio: Prorettore vicario e vice rettore alla Ricerca dell’Università Statale di Milano
Guido Cavaletti: Vice Rettore alla Ricerca dell’Università Milano Bicocca
Micaela Morelli: Vice Rettore alla Ricerca dell’Università di Cagliari
Cristina Prandi: Vice Rettrice alla Ricerca Scienze Naturali e Agrarie dell’Università di Torino
Alessandro Vercelli: Vice Rettore vicario alla Ricerca Biomedica dell’Università di Torino
Gennaro Ciliberto: presidente FISV (Federazione Italiana Scienze della Vita)
Luigi Stella: presidente SITD (Società Italiana Tossicodipendenze)
Giorgio Racagni: presidente SIF (Scocietà Italiana Farmacologia)
Corrado Ludovico Galli: Presidente SITOX (Società Italiana Tossicologia)
Paolo Calabresi: Presidente Società Italiana di Neuroscienze (SINS), Direttore Neurologia, Policlinico Gemelli,
Roma
Valeria Poli: Presidente Società Italiana di Biofisica e Biologia Molecolare (SIBBM)

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