La marijuana attenua la ricompensa nei cervelli dei giovani adulti

Uno studio pubblicato sulla rivista JAMA Psychiatry (published online July 6, 2016) sostiene che l’uso a lungo termine di marijuana è associato ad alterazioni nei circuiti neurali coinvolti nella processazione delle ricompense che potrebbero, a loro volta, contribuire all’abuso di droghe in fasi successive.

L’effetto della marijuana si concentra sul nucleus accumbens (Nacc), che è una regione chiave nella circuitistica cerebrale delle ricompense, e rimane significativo per diversi anni, come emerge dallo svolgimento della stessa attività più volte.

I risultati del presente studio, che è stato condotto su 108 soggetti da ricercatori dell’Università del Michigan, si aggiungono alle evidenze secondo cui la marijuana abbia effetti negativi a breve e lungo termine sul cervello. È stato ad esempio provato che essa faciliti lo sviluppo di dipendenze, forse a causa di un processo di “attenuazione” generalizzata che porta ad un ulteriore uso di droghe per contrastare l’insufficiente responsività alle ricompense, oppure quest’ultima potrebbe essere associata ad anedonia generale, che potrebbe servire a perpetuare l’abuso di droghe.

Non è ancora noto se l’uso della cannabis sia la causa o la conseguenza di questi cambiamenti, ma se fosse la causa se ne potrebbe concludere che la marijuana determini una sorta di “ipersensibilità” dei circuiti cerebrali che inibisce le reazioni ad altri tipi di ricompense, come quelle associate al cibo o al sesso.

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