Dodici domande sul ChemSex

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  • Cosa è il ChemSex?

ChemSex è il termine utilizzato per indicare il sesso di gruppo fra maschi che fanno sesso con maschi (MSM) sotto l’effetto di specifiche droghe eccitanti.

 

  • In pratica si tratta di sesso di gruppo fra gay?

Non fra gay, ma fra uomini. Viene utilizzato il termine di maschi che fanno sesso con maschi proprio perché a queste sessioni partecipano anche molti bisessuali, a volte sposati e con figli.

 

  • Dove è iniziato questo fenomeno?

La pratica del ChemSex ha iniziato a profilarsi agli inizi del secolo nell’ambiente gay di Londra, da dove si è progressivamente diffusa ad altre grandi città europee come Barcellona ed Amsterdam e quindi è approdata in Italia. Secondo quanto riferito da alcuni pazienti, in Italia il fenomeno sarebbe diffuso soprattutto a Milano, Roma e Bologna. Negli ultimi anni, infine, la pratica in alcuni casi ha assunto caratteristiche estreme, al punto che molti iniziatori storici se ne sono dissociati.

 

  • Come si incontrano i partecipanti al ChemSex?

Gli incontri vengono organizzati soprattutto attraverso la rete oppure, in qualche caso, le persone si incontrano nei ritrovi della comunità gay, da dove poi si spostano. Gli incontri in rete avvengono attraverso le chat tematiche e, soprattutto, le app geolocalizzate come Grindr, dove queste persone comunicano in codice. Gli strumenti informatici e gli smartphone sono uno degli elementi essenziali del ChemSex e vengono spesso utilizzati  anche durante le sessioni, per procurarsi le sostanze necessarie o per invitare altre persone ad unirsi al gruppo.

 

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  • Quanto durano e dove avvengono le sessioni?

Le sessioni di ChemSex in genere durano due-tre giorni (anche cinque o sei nei casi estremi). La durata è sostenuta dagli effetti delle sostanze eccitanti utilizzate e vengono effettuate per lo più in case private. A causa degli effetti anoressizzanti degli eccitanti l’alimentazione e l’assunzione di liquidi durante il ChemSex sono inadeguate. Le persone HIV+, inoltre, possono trascurare di assumere la terapia, tornando ad essere infettanti.

 

  • Quali sono le droghe che vengono utilizzate nel ChemSex?

Le droghe che vengono utilizzate nel ChemSex e che lo definiscono sono, in ordine di importanza, il mefedrone, il GHB ed il crystal meth. Possono comunque essere utilizzate anche altre droghe in associazione con queste, come la cocaina e la ketamina e vi è anche un ampio utilizzo di Viagra, ma sono le tre prima menzionate a definire il ChemSex propriamente detto.

 

  • Come vengono assunte le droghe utilizzate?

Il mefedrone viene assunto soprattutto per bocca, per via intranasale e per via endovenosa. Il GHB, che è un liquido, viene ingerito ed iniettato. La metamfetamina viene assunta con le stesse modalità del mefedrone e può essere anche fumata utilizzando apposite pipette di vetro. Negli ultimi anni, però, la pratica dello slamming va diventando sempre più diffusa.

 

  • Cosa è lo slamming?

Slamming è il termine gergale per indicare in modo carino e confidenziale l’assunzione di sostanze per via endovenosa. Il successo dello slamming è dovuto al fatto che l’assunzione di sostanze eccitanti induce uno stato istantaneo di eccitazione e disinibizione estreme e piacere estatico, che risulta maggiormente funzionale al tipo di utilizzo che viene fatto delle sostanze impiegate.

 

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  • Chi sono i partecipanti al ChemSex?

La maggior parte dei dati provengono dall’Inghilterra, dove negli ultimi anni sono stati effettuati numerosi studi, in particolar modo nell’area di Londra. I partecipanti hanno un’età media attorno a 35 anni, ma non mancano persone molto più giovani e più mature. La maggior parte di loro aveva già avuto esperienze con le droghe, ma vi sono anche soggetti che hanno iniziato ad assumerle contemporaneamente all’inizio della pratica. Malgrado le precedenti esperienze con le sostanze ed un livello culturale e di istruzione più elevato di quello dei tossicodipendenti, i partecipanti al ChemSex hanno in genere un basso livello di informazione circa le droghe e le possibili conseguenze del loro utilizzo. Negli studi effettuati, inoltre, emerge che una quota significativa di  partecipanti, specie fra i bisessuali, presenta il profilo del cosiddetto “omofobo interiorizzato”, ovvero una persona con preferenze e gusti omosessuali, che però ha un pessimo giudizio di se e dei suoi gusti. Per questi, le sostanze eccitanti utilizzate possono costituire il modo di “darsi la spinta” e superare i blocchi derivanti dal proprio conflitto interiore.

 

  • Quali possono essere le conseguenze del ChemSex sulla salute?

Le conseguenze del ChemSex sulla salute possono essere molteplici e si possono evidenziare sia in acuto, durante la sessione stessa, oppure manifestarsi a distanza di tempo. La maggior parte delle conseguenze del ChemSex sono secondarie a comportamenti a rischio, sia legati all’assunzione delle sostanze sia a pratiche sessuali particolari.

Le possibili conseguenze principali possono essere:

  • Infezione da HIV
  • Infezione da virus dell’epatite
  • MTS (Malattie a Trasmissione Sessuale)
  • Priapismo doloroso
  • Necrosi dei genitali (per iniezione nei corpi cavernosi del pene)
  • Overdose
  • Rapporti sessuali praticati con ostilità e a volte violenza
  • Crisi psicotiche scatenate dall’eccesso di eccitanti
  • Disturbi del sonno
  • Turbe del tono dell’umore
  • Anedonia (incapacità di trovare piacere nel sesso in mancanza di droghe)
  • Instaurazione di dipendenza da una delle sostanze utilizzate

 

  • Vi sono molte persone che diventano dipendenti da droghe praticando il ChemSex?

Le persone che presentano problemi, più che dalle droghe diventano dipendenti dalla pratica stessa. Con il tempo, in alcuni, la sessualità può finire per ingranarsi con questa pratica, al punto che nessuna delle due cose (il sesso o le droghe) sembra più avere un senso senza l’altra. Questo può essere dovuto agli effetti dell’abuso degli eccitanti, ma può anche essere in parte il ritorno allo status precedente l’uso delle droghe stesse.

 

  • Cosa si può fare subito per queste persone?

E’ importante innanzitutto informare ed iniziare a discuterne in modo corretto, prima di tutto all’interno della comunità LGBT, in gran parte estranea al fenomeno e per questo comprensibilmente imbarazzata, soprattutto per i possibili aspetti stigmatizzanti della vicenda.

Buoni risultati hanno dato anche i gruppi cognitivo-comportamentali, su modello Matrix, adattati alle caratteristiche  specifiche del ChemSex e della popolazione MSM. Si tratta di gruppi effettuati per lo più con finalità di riduzione del danno, volte a promuovere comportamenti meno rischiosi e pregiudizievoli per la salute e l’incolumità personale. I gruppi presentano il vantaggio di riuscire a raggiungere anche persone poco motivate, ma solitamente all’interno di questi gruppi richieste di aiuto finalizzate alla sospensione della pratica.

Un altro intervento significativo a livello farmacologico, è la PrEP (Profilassi preposizione), ovvero il trattamento preventivo con farmaci antiretrovirali in persone negative per HIV ma ad alto rischio di contrarre l’infezione.

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