L’epidemia da eroina negli USA (11): cadaveri più o meno eccellenti

Sono state le notizie che comparivano sui giornali americani, ancor prima delle statistiche (che si sono accorte di quanto succedeva con troppo ritardo), a fare prendere progressivamente coscienza agli americani su quanto stava accadendo in silenzio attorno a loro. Le notizie dei morti per overdose hanno cominciato a succedersi nella cronaca dei quotidiani e delle TV ad un ritmo sempre più incalzante e quelle che più hanno impressionato gli americani sono state certamente le morti dei personaggi famosi, ma anche quelle, a volte paradossali, che coinvolgevano i bambini e gli insospettabili vicini della porta accanto.

I decessi che hanno coinvolto i personaggi dello spettacolo nell’epidemia in corso sono molto diversi da quelli degli anni ’70. A morire non erano più rocker figli di genitori alcolizzati e violenti e con un’infanzia difficile. Oppure altri eroi negativi e maledetti di una generazione inquieta. A morire erano gli esponenti più o meno di spicco dello star system americano, note pop star ed attori dalla faccia pulita, vincitori di Golden Globe e premi Oscar ed addirittura predicatori e fondatori di Chiese.

 

Brad Renfro

Brad Renfro (Knoxville, 25 luglio 1982 – Los Angeles, 15 gennaio 2008). Iniziò la sua carriera di attore all’età di 10 anni, scoperto da Joel Schumacher, che lo volle per il ruolo del bambino protagonista del film Il cliente, accanto a Susan Sarandon e Tommy Lee Jones. L’unica esperienza precedente (ironia della sorte) era stata la partecipazione a uno spot contro l’uso di droga, realizzato a scuola. Ha recitato in altri 20 film. Arrestato più volte per possesso di eroina e guida sotto l’effetto di stupefacenti, è stato trovato morto nel suo appartamento di Los Angeles.

 

Heath Ledger

Heath Andrew Ledger (Perth, 4 aprile 1979 – New York, 22 gennaio 2008). Attore e regista australiano, interprete di numerosi film di successo: 10 cose che odio di te, Il patriota, Il destino di un cavaliere, Lords of Dogtown, I segreti di Brokeback Mountain e Il cavaliere oscuro. Ledger era noto per l’attenzione e la cura maniacale che metteva nella preparazione prima di interpretare un personaggio. Ha vinto un oscar postumo e un Golden Globe per la sua interpretazione di The Joker nel film Il cavaliere oscuro. Il corpo nudo e privo di vita è stato trovato da una domestica nel suo appartamento di SoHo, a New York. La polizia dichiarerà che Ledger è morto per intossicazione acuta provocata dagli effetti combinati di ossicodone, idrocodone, diazepam, temazepam, alprazolam e doxylamine. Indagini successive permetteranno di accertare che si trattava di farmaci regolarmente prescritti.

 

Tim Zachery

Tim Zachery (18 aprile 1969 – 12 agosto 2011). Pastore e predicatore americano, fondatore nel 1999, assieme alla moglie, della New Destiny Christian Center, una delle più grandi congregazioni religiose, con sede in Florida. Il suo corpo è stato scoperto al 37° piano del W Hotel, a Broadway (New York). Vicino al corpo venne rinvenuto un piccolo sacchetto pieno di polvere bianca. Gli esami tossicologici hanno accertato l’assunzione contemporanea di cocaina ed eroina (speedball). In un’intervista successiva, la moglie ha ammesso che il pastore era solito fare uso di eroina e cocaina da molti anni. Tim Zachery aveva 4 figli.

 

Cory Monteith

Cory Monteith (Calgary, Alberta, 11 maggio 1982 – Vancouver, B.C., 13 luglio 2013). Attore canadese, interpretava il personaggio di Finn Hudson nella serie televisiva Glee, ancora in onda sui network di tutto il mondo. È stato trovato morto in una stanza di hotel. L’autopsia ha dimostrato elevati livelli di morfina (eroina), cocaina (speedball) e alcol. La morte di Cory Monteith ha portato il problema della diffusione dell’eroina fra i giovani americani alla ribalta dei giornali, delle riviste e dei siti Internet americani.

 

Philip Seymour Hoffman

Philip Seymour Hoffman (Fairport, 23 luglio 1967 – New York, 2 febbraio 2014). Attore e regista americano dalla lunga carriera, iniziata nel cinema indipendente. Il suo percorso inizia nel 1992, con un ruolo in Scent of a woman. Protagonista di film di successo come Boogie Nights, Il grande Lebowski, Happiness, Magnolia, Il talento di Mr. Ripley, Quasi famosi, Ubriaco d’amore, Red Dragon e La 25ª ora. Nel 2005 l’interpretazione di Truman Capote nel film Truman Capote – A sangue freddo lo consacra come uno dei massimi esponenti della cinematografia mondiale. Per questa interpretazione si aggiudicherà l’Oscar al miglior attore protagonista e il British Academy of Film and Television Arts. Successivamente viene nominato all’Oscar al miglior attore non protagonista per tre volte: nel 2008 per La guerra di Charlie Wilson, nel 2009 per Il dubbio e nel 2013 per The Master. Seymour è stato trovato disteso sul pavimento del bagno della sua abitazione nel Greenwich Village, con la siringa ancora piantata nel braccio. Da circa un anno era ricaduto nell’uso di eroina, dopo 23 anni di astinenza ed era stato ricoverato in un centro di disintossicazione, dove era rimasto per 10 giorni; era stato dimesso 3 giorni prima del suo decesso.

 

Prince

Prince Rogers Nelson detto Prince (Minneapolis, 7 giugno 1958 – Chanhassen, 21 aprile 2016) Cantautore, polistrumentista, compositore, produttore discografico, ballerino, musicista, arrangiatore, paroliere, attore, regista, sceneggiatore ed imprenditore statunitense. Prince viene trovato esanime in un ascensore all’interno del complesso di Paisley Park, sua residenza situata alle porte di Minneapolis. Tutti i tentativi di rianimazione falliscono ed i medici non possono fare altro che constatare la morte del cantante. Secondo il referto autoptico Prince è deceduto per “incidente da tossicità da Fentanyl”. In pratica, overdose da fentanyl. Secondo quanto si è appreso successivamente, Prince era sul punto di incontrare un medico per iniziare una terapia con buprenorfina.

 

Se la morte di personaggi tanto famosi quanto insospettabili ha scosso l’America, ancor più lo hanno fatto le notizie in cui questi eventi coinvolgevano i bambini. Oppure quelli in cui gli ormai sempre presenti smartphone hanno documentato l’agonia di tante persone apparentemente normali, in qualche caso più preoccupati di raccogliere immagini forti da condividere in rete piuttosto che di chiamare i soccorsi. Storie ed immagini di overdose di provincia, a bordo di SUV lungo l’autostrada o fra gli scaffali di un supermercato. Oppure davanti alla TV

  • Haverhill, Massachusetts, dicembre 2014.  Due bambini di 8 e 10 anni al rientro da scuola hanno scoperto i cadaveri di entrambi i genitori morti per overdose da eroina. Haverhill ha solo 60.000 abitanti, ma nel 2014 i morti per overdose da derivati dell’oppio sono stati 24.
  • La stessa scena si è ripetuta alcune settimane orsono, questa volta però a trovare i genitori in overdose è la figlia che, con il fidanzato, torna a casa e cerca di rianimare mamma e papà. “Non potete fare queste cose con i vostri figli in casa”, dice il ragazzo che sta riprendendo la scena. La ragazza punta il flash del suo smartphone negli occhi di sua madre, poi prende a calci suo padre, con la speranza che riprenda i sensi. Ma nonostante gli strattoni e le urla della figlia, l’uomo e la donna proprio non riescono a riprendersi. I due ragazzi non sembrano sconvolti da ciò che vedono, come se non fosse una cosa inusuale, e invece di chiamare i soccorsi, ridacchiano, girano il video e lo postano su YouTube.
  • Millvale, Pennsylvania, marzo 2015. Una giovane madre e il suo bambino sono stati trovati morti nel loro appartamento. Secondo i primi rilievi della polizia la madre,  Sara Kessler di 22 anni, sarebbe morta circa una settimana fa, apparentemente peruna una overdose da eroina. Numerose siringhe usate, infatti, sono state ritrovate in tutto l’appartamento, secondo la CNN. Il bambino di 10 mesi, Casey Kessler, è rimasto solo e probabilmente è morto di fame nei giorni successivi alla la morte di sua madre.
  • Lawrence, Massachussets, settembre 2016. Le telecamere di sorveglianza di un supermercato e gli smartphone degli altri clienti documentano la scena di una madre riversa in terra fra gli scaffali di un supermercato, in overdose da eroina, mentre la figlia di due anni piange disperatamente cercando di rianimarla. I soccorsi giungeranno qualche minuto più tardi: saranno necessarie due fiale di naloxone per risvegliare la donna.
  • Milwaukee, Wisconsin, marzo 2016. La polizia accosta per controllare un’automobile ferma ai margini di una strada. Sui sedili anteriori una coppia di coniugi in stato di incoscienza per un’overdose da eroina, su quelli posteriori il loro figlio piccolo.
  • East Liverpool, Ohio, settembre 2016. Ancora una macchina ferma con i due genitori in overdose da eroina sul sedile anteriore ed il figlio di 4 anni spaventatissimo sul sedile posteriore.
  • Aulburn, New York, marzo 2016. Una bambina, con lo sguardo perso nel vuoto, mostra il ritratto della madre, deceduta per overdose. Lo scatto è parte di un progetto fotografico che documenta le caratteristiche dell’epidemia da eroina in corso negli Stati uniti.

Heroin Project

 

  • Martinsburg, West Virginia, marzo 2016. Il candidato alla carica di sceriffo per il Partito Repubblicano della Contea di Berkley viene accusato di possesso di eroina. Qualche giorno prima era stato soccorso in stato di incoscienza per un’overdose nel bagno della sua abitazione.
  • Memphis, Tennessee, ottobre 2016. Viene pubblicato un video in diretta Facebook, che diventa subito virale. Il filmato mostra un uomo e una donna, due sessantenni, contorcersi e perdere conoscenza in una strada, circondati da persone che non fanno nulla per aiutarli, ma si limitano a riprendere, ridono e fanno commenti inappropriati alla drammatica situazione. I commenti sono fatti per lo più da ragazzi di colore, che ridono nel vedere due bianchi avanti negli anni ridotti così, in una stuazione che fino a qualche anno fa avrebbe avuto come protagonisti due neri.
  • I decessi per overdose negli USA ormai sono sbarcati su Facebook: alcuni giorni fa, un utente ha pubblicato sulla sua pagina un video con il momento in cui comunicava a suo figlio di otto anni che la madre era morta per overdose.
  • McKeesport, Pennsylvania, ottobre 20916. Una bambina di sette anni si scusa per il ritardo con l’autista dello scuola bus, dicendo che ha fatto tardi perchè si è dovuta preparare da sola, in quanto i suoi genitori non riuscivano a svegliarsi. L’autista, insospettitosi, ha chiamato il 911. All’interno della casa la polizia ha trovato i genitori della ragazza (di 26 e 25 anni) morti per overdose da eroina ed i tre fratellini di 5 e 3 anni e di nove mesi.

 

Sono immagini e storie di un’America gravemente ferita, che l’epidemia da eroina ha colpito al cuore, nelle cittadine della grande provincia, fra gli impiegati e le madri di famiglia che non avevano mai fumato neanche una sigaretta e meno che meno uno spinello di marijuana. L’eroina e i derivati dell’oppio in genere, trascinati dall’uso troppo disinvolto degli analgesici oppioidi, si sono infiltrati lì dove nessuno avrebbe mai creduto potessero mai arrivare, nella provincia puritana dei bianchi, nella classe media. Nell’anima stessa dell’America. Gli impiegati, i commessi, le segretarie già dipendenti da painkiller si sono mescolati al vecchio giro degli junkie e si sono ritrovati a bucarsi assieme a persone che magari fino a qualche anno prima guardavano con disprezzo.

Non basta leggere i numeri se si vuole comprendere cosa sta succedendo negli Stati Uniti. Occorre anche leggere le storie, comprendere chi sono le persone colpite, capire fin dove l’eroina è arrivata. E soprattutto tentare di spiegarsi come ha fatto per arrivare fin lì.

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