GeOverdose: rapporto primo trimestre 2018

Geoverdose: rapporto primo trimestre 2018

Il monitoraggio dei primi mesi del 2018 è stato effettuato a pieno regime, con scansione quotidiana dei motori di ricerca e della stampa locale. Pur tuttavia i dati devono considerarsi provvisori, in quanto potrebbero essere integrati da nuovi eventi riferiti allo stesso periodo nei prossimi mesi.

La scansione sistematica di Google e degli altri motori di ricerca e della stampa locale, effettuata nel periodo 1° gennaio – 31 marzo 2018 , ha consentito di identificare 56 decessi acuti che, dall’analisi delle circostanze e delle altre notizie in nostro possesso, possono essere messi in relazione con buona ragionevolezza all’uso di droghe e/o alcol. A questi 56, sono da aggiungere 18 decessi sospetti, le cui circostanze non sono sufficienti per formulare una diagnosi presuntiva di morte correlata all’uso di droghe, ma che risultano per alcuni versi suggestivi e dei quali, finora, non si hanno ulteriori notizie. Nei prossimi mesi, alcuni di questi eventi sospetti potrebbero essere ‘promossi’ ad eventi certi, sulla base di nuove risultanze.

Rispetto al primo trimestre del 2017 i decessi certi sono passati da 37 a 56 (+52,7%): tale aumento non può essere valorizzato, a causa dei differenti metodi utilizati per la scansione. Sulla base di questi dati, la proiezione per l’anno 2018 è di 300 eventi letali (227 decessi certi + 73 sospetti). In particolare i decessi certi sono stati 15 a gennaio (più 4 sospetti), 18 a febbraio (più 4 sospetti) e 23 a marzo (più 10 sospetti), per un totale di 74 eventi letali.

Decessi per overdose primo trimestre 2018

I dati illustrati da questo punto in avanti, si riferiscono solo ai decessi dati per certi. Confrontando i dati del primo trimestre del 2018 con quelli provenienti dal monitoraggio retrospettivo dell’analogo periodo del 2017, si evidenziano differenze significative, che riguardano soprattutto la distribuzione geografica degli eventi mortali dati per certi (vedi figura).

Mortalità per overdose: confronto primo trimestre 2017 vs 2018

Nel corso dei primi tre mesi di quest’anno, infatti, si sono registrati sia un’attenuazione del fenomeno in Toscana, che l’emergere di aree problematiche che non risultavano precedentemente interessate dal fenomeno. In generale, si assiste ad uno spostamento dei focolai di mortalità verso il nordovest (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria ed in misura inferiore Lombardia) e la Sardegna, mentre nel nordest del Paese i focolai esplosi in autunno sembrano al momento spenti oppure significativamente attenuati.  La provincia di Cagliari, in particolare, è quella con il tasso di mortalità più elevato (quasi nove volte la media nazionale). Fra le regioni emergenti si segnala anche la Liguria, dove nel primo trimestre del 2018 si sono registrati già 4 decessi (indice di mortalità 2,5 volte la media nazionale), a fronte di nessun decesso nel primo trimestre 2017. L’elevato numero di decessi nell’area del napoletano non è da valorizzare, in quanto si tratta di un’area densamente popolata: l’indice di mortalità, infatti, è solo leggermente superiore alla media nazionale.

I dati del 2018 confermano anche la criticità della costa adriatica (e delle Marche in particolare), già emersa dai dati del monitoraggio retrospettivo del 2017. Le Marche, l’Umbria e la Sardegna presentano un indice standardizzato di mortalità più di 4 volte superiore alla media nazionale.

Il sud del Paese, invece, appare in massima parte risparmiato, con l’eccezione di alcune aree della Campania (province di Avellino, Caserta e Salerno) e della Puglia ed in particolare della Provincia di Lecce, dove si registrano due decessi ed anche il tasso standardizzato di mortalità più elevato fra le province meridionali (quasi tre volte la media nazionale).

In conclusione, rispetto all’analogo periodo del 2017, nel primo trimestre 2018 si assiste ad uno spostamento dei focolai di mortalità verso il nordovest del Paese e la Sardegna (dove la situazione appare particolarmente critica nella parte meridionale dell’isola ed in particolare nella provincia di Cagliari) e ad una conferma della cronicizzazione della situazione nelle Marche e nell’Umbria.

Il numero dei decessi nella parte meridionale del Paese si conferma significativamente inferiore alla media nazionale, specie se si considerano soltanto i decessi attribuibili ad eroina (39), che sono circa il 70% del totale. Entrambi nel sud del Paese, al contrario, i due decessi acuti attrbuibili ad alcol.

Primo trimestre 2018: decessi per overdose da eroina

Le sostanze presumibilmente coinvolte nei decessi, sono dettagliate nella figura.

Decessi per overdose primo trimestre 2018: sostanze presumibilmente coinvolte.

L’età media dei soggetti deceduti nei primi mesi del 2018 è di 26,8 anni (deviazione standard 9,4). La percentuale di giovanissimi (<25 anni) nei deceduti dai per certi è del 10,7%. La distribuzione dei decessi per fasce di età è rappresentata in figura.

Decessi per overdose primo trimestre 2018: distribuzione per fasce di età

Dei 56 soggetti deceduti dati per certi, 48 (85,7%) erano maschi ed 8 (14,3) femmine, con un rapporto M/F uguale a 6.

Decessi per overdose primo trimestre 2018: genere dei soggetti deceduti

 

Il 12,5% dei deceduti è di nazionalità straniera.

Oltre ai dati numerici, il monitoraggio ha anche permesso di cogliere aspetti importanti che riguardano le circostanze, da cui possono discendere indicazioni utili in termini di prevenzione e riduzione del danno. L’assunzione di droghe da soli ed in luogo chiuso, si conferma come uno dei maggiori fattori di rischio per l’evoluzione in senso letale. Il 70% di coloro che muoiono erano da soli al momento dell’assunzione di droghe e questa percentuale cresce all’80% se si considerano i decessi attribuibili ad eroina. Questo conferma l’utilità di un dispositivo che riesca ad allertare i soccorsi in maniera automatica in questi casi.

Relativamente frequenti sono anche risultati i decessi che seguono la fine di un programma terapeutico di tipo residenziale (specie se la dimissione non era concordata) e molto frequenti quelli che avvengono in camera da letto e camere d’albergo: entrambe queste circostanze meritano di essere approfondite.

A questi rilevi, va aggiunta la percezione di una certa ‘normalizzazione’ della presenza dell’eroina nelle Marche, con il riscontro di episodi di overdose insoliti ed in parte eclatanti, come nel caso di un decesso avvenuto nell’autobus, dopo che una persona si è iniettata sotto gli sguardi dei passeggeri o di padre e figlio soccorsi in overdose contemporaneamente.

L’ultimo dato qualitativo di rilievo è il riscontro sempre più frequente di persone in overdose abbandonate dai presenti, per il timore delle indagini successive al fatto: l’ultimo episodio di questo tipo è avvenuto a Fabriano il 26 marzo 2018 ed ha riguardato una ventenne.

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