Ecco perché il nuovo Governo dovrebbe tornare ad investire nei Servizi per le Dipendenze
04 SET – Gentile Direttore,
purtroppo, dobbiamo prendere atto che in Italia, per il secondo anno consecutivo il trend in aumento per le overdose è confermato (circa il 13% in più). L’appuntamento mondiale del 31 agosto per sensibilizzare tutta la comunità internazionale è stato celebrato nella speranza di arginare significativamente i decessi. Singolare è che sono trascorsi pochissimi giorni dalla storica sentenza contro la Johnson & Johnson in Oklahoma (USA) per la massiccia campagna a favore della prescrizione di oppiacei. La Società Italiana Tossicodipendenze, da sempre ha a cuore questo problema e non a caso da alcuni anni ha attivato un progetto, portato avanti da Salvatore Giancane, di monitoraggio dei decessi per overdose in tutta Italia (GeOverdose.it).
Pertanto, alla luce di quanto evidenziato, dovremmo programmare politiche che favoriscano maggiori investimenti e non ridurre le spese come sta avvenendo. Nel nostro settore, i segnali ci sono tutti, si parla di ridurre i costi tout court, sotto una spinta estemporanea e senza una programmazione. Tutti gli studi in letteratura di farmacoeconomia e di epidemiologia, indicano che nel nostro segmento i risparmi nel breve periodo si traducono in un aggravio di spesa quintuplicato nel periodo medio-lungo, sia in termini di vite perse che per quando riguarda le spese per curare le patologie correlate alla tossicodipendenza (infezioni da HCV e HIV, ecc.). Fortunatamente, lo spettro americano per il momento è ancora distante, infatti Loro hanno superato i 77 mila decessi per overdose.
Tutta una serie di difficoltà sta contribuendo nel nostra paese ad affossare quanto di buono si è cercato di costruire in questi anni con la Legge 309/90 e la Legge 45, cosiddetta Legge Lumia. Dappertutto i Servizi di psichiatria stanno fagocitando i Ser. D., infatti ormai poche Regioni resistono a questo scempio sistematico. Questo disastro è sotto gli occhi di tutti, ma nessuno muove un dito per fronteggiare la situazione. E’ singolare che gli USA, sotto la spinta di questa epidemia di decessi, configurandosi come un problema di Sanità Pubblica, l’America ha invertito la rotta sulle politiche sulle droghe, infatti le Dipendenze sono uscite dalla psichiatria per passare nella Medicina Preventiva. E invece noi ripercorriamo le politiche degli americani anche quando sono fallimentari.
L’Italia come impianto strategico dei Servizi per le Dipendenze, ha un sistema molto capillare che non ha eguali nel mondo, purtroppo poi le criticità inficiano questo impianto. Recentemente anche l’AIFA ha contribuito ad aumentare le criticità, dopo 27 anni di utilizzo di un farmaco Alcover soluzione orale), che ha segnato un passo fondamentale e significativo nel trattamento farmacologico del Disturbo da Uso di Alcool, ha operato una limitazione delle indicazioni terapeutiche, senza alcuna spiegazione scientifica per gli addetti ai lavori. Ciò sta creando un vera e propria emergenza sanitaria, con gravi conseguenze che sta mettendo a serio rischio la salute dei pazienti con dipendenza da alcool.
Per concludere chiamo tutti alle proprie responsabilità e credo che il prossimo governo dovrà dare risposte concrete su questi punti, che, come d’abitudine, vengono proposti con grande senso di responsabilità, nella consapevolezza che vanno fatte scelte che facciano uscire il paese dalla grave crisi in cui si trova, che servano a far pareggiare i conti, considerando anche, però, che ci sono scelte altrettanto irrinunciabili per interrompere una spirale di impoverimento ed emarginazione dell’assistenza in questo segmento che già di per se è stato sempre bistrattato.
Luigi Stella MD, PhD
Presidente Nazionale Società
Italiana Tossicodipendenze (SITD)