Progetto HAND

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente articolo informativo sul progetto Hand, un progetto di rete tra servizi per le dipendenze patologiche ed epatologie, a cui SITD insieme ad altre società scientifiche del settore ha concesso patrocinio.

Eliminare l’epatite C è un obiettivo raggiungibile. Lo afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità che invita tuttii Paesi ad adottare strategie a livello nazionale per eliminare il virus entro il 2030.

Da qui parte il Progetto HAND – Hepatitis in Addiction Network Delivery, con l’obiettivo di facilitare il networking
locale tra Servizi per le Tossicodipendenze e i Centri di cura del HCV sul territorio, con un programma articolato che
evidenzi le buone prassi locali e le metta a disposizione degli altri punti della rete creando delle best practices da
condividere a livello nazionale.

L’infezione da virus dell’epatite C rappresenta una forma morbosa molto insidiosa sia per l’elusività del virus sia per facilità di contagio tra i soggetti a rischio, come i consumatori di sostanze stupefacenti.
I vari organismi internazionali che si occupano del problema (WHO, UNODC, EMCDDA, ECDC) suggeriscono l’adozione di strategie specifiche per limitarne la diffusione fino alla sua eradicazione.

La recente disponibilità di nuovi trattamenti farmacologici a maggiore efficacia e meglio tollerati rappresenta un punto di forza per la reale opportunità di attivare un intervento risolutivo nei confronti dell’infezione da HCV.

Il maggiore punto di debolezza è raffigurato dalla bassa percentuale di soggetti a rischio sottoposti a test per antiHCV: secondo i dati nazionali presenti nelle Relazioni Annuali al Parlamento sulle Tossicodipendenze il 70-80% dei soggetti in carico ai Ser.D. non è sottoposto a test e questo non consente di avere una stima affidabile di
prevalenza in questa popolazione considerata ad alto rischio.
Nella maggior parte dei casi la diagnosi viene posta quando la malattia inizia a presentare manifestazioni cliniche, il che può avvenire anche dopo anni dal contagio, e in questo periodo i soggetti asintomatici ma infetti fungono da serbatoio del virus favorendone la diffusione.

Le strategie internazionali suggeriscono quindi l’attivazione delle seguenti azioni:

  • La sensibilizzazione dei professionisti di settore (Ser.D.) a sottoporre i pazienti al test;
  • La sensibilizzazione dei pazienti a sottoporsi al test (counseling pre-test);
  • L’impiego di test di facile somministrazione ma ad alta affidabilità (salivari) per ridurre la dispersione tra prescrizione del test e sua esecuzione;
  • Restituzione dell’esito del test (counseling post-test);
  • Accompagnamento (non invio) del soggetto sieropositivo presso il centro di epatologia per accertamenti di secondo livello e inserimento in protocollo farmacologico antivirale.

Sono considerati elementi favorenti il risultato finale, l’esecuzione del test presso il Ser.D. e la presenza periodica dell’epatologo/infettivologo che poi avvierà il trattamento farmacologico.

Il Progetto HAND, sotto il patrocinio delle più importanti Società scientifiche del settore, propone diversi strumenti di informazione e formazione ECM che possano concretamente favorire la crescita del sistema di gestione del paziente PWID con HCV e la sua presa in carico grazie alla somministrazione di test rapidi all’interno dei Ser.D. per una diagnosi precoce.

I materiali di comunicazione del progetto:

La campagna informativa “diagnosi precoce e networking”:

Il programma ECM HAND – Selezionare le date per dettagli e iscrizioni:

Maggiori informazioni sul sito ufficiale: www.networkhand-hcv.it

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