La disfatta russa nella guerra all’eroina e le menzogne di Stato sul metadone

Eroina in Russia

Pubblico in anticipo sul blog un estratto del libro a cui sto lavorando, che riguarda la situazione in Russia, perchè credo che di alcune situazioni devono essere coscienti quante più persone possibile. Esse costituiscono un monito per tutti coloro che credono che la diffusione del consumo di droghe (ed in particolare di eroina) sia da affrontare soprattutto con gli strumenti della repressione e non con quelli della cura e della tutela della Salute Pubblica.

Russia

Il consumo di eroina in Russia è iniziato ai tempi dell’invasione sovietica dell’Afghanistan e da allora si è diffuso assai rapidamente.

Fra il 1999 ed il 2001 l’United Nations Office for Drug Control and Crime Prevention (UNODCCP) ha condotto uno studio sul traffico di droghe (ed in particolare di eroina) in Russia e sul ruolo del crimine organizzato. Da questo studio risulta che il consumo di eroina in Russia ha iniziato a diffondersi durante l’invasione sovietica dell’Afghanistan ed è decollato nella seconda metà degli anni ’90. Alla fine del secolo scorso, il 6% degli adolescenti moscoviti e di altri grandi città dichiarava di aver consumato eroina almeno una volta nella vita.  Nel 1996, i sequestri di eroina in Russia riguardavano solo 14 regioni, nel 1997 43 regioni, nel 1998 67 regioni e nel 1999 i sequestri di eroina venivano effettuati in più di 70 regioni della federazione russa.[i]

Eroina sequestrata in Russia

Negli anni successivi la situazione è peggiorata. Secondo UNODC, nel 2015 la prevalenza della dipendenza da oppioidi in Russia era del 2,36%, ovvero più di cinque volte la media mondiale.[ii] Si tratta in ogni caso di una stima vecchia, oltre che benevola. Vi sono buone ragioni per ritenere che i tassi reali siano molto maggiori e che siano aumentati negli ultimi anni, in assenza di qualsiasi monitoraggio. Secondo la comunità scientifica, la Russia sarebbe il paese al mondo con il maggior numero di iniettori di droghe, ovvero quasi due milioni.[iii] Soprattutto di eroina. Il governo russo non diffonde con piacere i dati, ma secondo i rapporti del governo americano, che mette a confronto le diverse fonti, gli eroinomani in Russia sarebbero almeno il doppio.[iv] Del resto, secondo UNODC, in Russia nel 2011 sarebbero state consumate 75 tonnellate di eroina afghana, sufficienti a mantenere la condizione di dipendenza in circa 4 milioni di persone.

Eroinomani russi

Fra gli iniettori di eroina russi più del 90% è portatore di infezione da virus dell’epatite C e circa 1/3 convive con l’HIV. In Russia, inoltre, l’eroina provoca più decessi che in qualsiasi altra parte del mondo: nel 2014 le morti correlate all’uso di droghe sono state 94.000. Nel 2000 erano state addirittura 130.000.

Malgrado l’aumento continuo del consumo di eroina e nonostante le ricadute drammatiche sulla salute pubblica di quel paese, l’impegno nel contrasto alle conseguenze della diffusione di eroina in Russia sono unicamente di tipo repressivo. Infatti, malgrado il governo russo si spenda in proclami in cui dichiara di puntare alla riduzione della domanda, il numero delle strutture di trattamento e riabilitazione, a fronte della gravità della situazione, può considerarsi ridicolo: in Russia, infatti, nel 2013 si contavano unicamente 74 strutture di cura, di cui solo quattro pubbliche e settanta gestite da organizzazioni non governative.[v]

Trattamenti per eroina in Russia

Le terapie somministrate nelle strutture pubbliche russe sono prive di fondamento scientifico, oltre che di qualsiasi efficacia: il più delle volte si tratta di abusi e perfino di vere e proprie torture mascherate da metodi di trattamento. Le ‘terapie’ utilizzate in Russia non lasciano spazio ad interpretazioni e non sono previste né dalla letteratura scientifica né dalle linee guida per il trattamento della tossicodipendenza in altri paesi: percosse, pestaggi, privazione del cibo, contenzione al letto tramite manette, ipnosi (per convincere i pazienti che di eroina si muore), elettroshock. Sono state anche riportate pratiche in cui le persone vengono seppellite vive, lasciando fuori solo la testa ed anche xeno impianti di cervello di cavia.[vi] La cura della dipendenza da eroina in Russia è la stessa che viene utilizzata per il trattamento dell’alcolismo è altro non è se non una metodica violazione dei più elementari diritti umani della persona, in mancanza di un qualsiasi tipo di riferimento scientifico. La ‘scienza’ della cura delle dipendenze in Russia, infatti, viene definita narcologia e non attinge alla letteratura scientifica, ma viene elaborata soprattutto con le agenzie che si occupano di controllo sociale, prime fra tutte la polizia ed i servizi segreti.[vii]

Il comportamento della polizia russa favorisce la diffusione delle infezioni. Se un eroinomane viene trovato in possesso di siringhe, queste gli vengono immediatamente confiscate ed a volte basta questo per essere trattenuti in cella per qualche giorno. Per questo motivo gli eroinomani russi evitano di portare siringhe addosso e ciò ne favorisce la condivisione.[viii]

Russia: padre e figlio eroinomani

La strada dal governo russo è quella della linea dura. Alla luce dei risultati ottenuti questa scelta può essere considerata oltremodo fallimentare: recentemente il Ministro della Salute di quel paese, infatti, ha annunciato che il consumo di eroina fra i più giovani è aumentato del 6% e nella città di Mosca addirittura del 35%.[ix]

Adolescenti eroinomani in Russia

La vocazione unicamente repressiva della Russia nel contrasto alle conseguenze dall’uso di eroina è ben testimoniata dal curriculum di Viktor Ivanov, direttore del FSKN, la potente agenzia federale russa per il controllo sui narcotici composta da oltre 40.000 uomini. Politico e al tempo stesso uomo d’affari, Ivanov, amico personale di Putin e membro del suo staff presidenziale, è soprattutto un uomo di potere. E’ stato un dirigente del KGB di Leningrado (attualmente San Pietroburgo) dal 1977 al 1994. Come dirigente del KGB Ivanov ha partecipato anche alla guerra in Afghanistan fra il 1987 ed il 1988.

Viktor Ivanov

Nel mondo scientifico internazionale, Ivanov è conosciuto soprattutto per le sue menzogne nei confronti dei metodi di trattamento validati dalla letteratura scientifica ed in particolare per le sue opinioni sui trattamenti farmacologici, sui quali non perde occasione per distribuire fandonie.

Ignorando le evidenze disponibili in letteratura e le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, Ivanov ribadisce in ogni sede possibile che non vi è nessuna evidenza scientifica di efficacia dei trattamenti con metadone e buprenorfina e che i paesi che hanno imboccato questa strada hanno solo peggiorato le cose, perché questi farmaci, secondo Ivanov, sono peggiori della stessa eroina.[x] Esattamente l’opposto della verità. Ivanov millanta anche di aver effettuato degli studi in Russia che confermano le sue opinioni ma, benché più volte sollecitato, non li ha mai esibiti, né tantomeno se ne trova traccia nella letteratura internazionale. Pertanto la sua fama, nel consesso scientifico mondiale, è quella di un bugiardo.

Chiusura dei trattamenti con metadone in Crimea

Le conseguenze disastrose dell’ostracismo di Ivanov nei confronti dei trattamenti farmacologici si sono rese bene evidenti dopo il referendum per l’annessione della Crimea. In Crimea, infatti, i trattamenti con metadone erano disponibili, ma sono stati tutti interrotti dopo che quella regione è entrata a far parte del territorio russo. Secondo le Nazioni Unite e secondo notizie rimbalzate da molti quotidiani in tutto il mondo, ciò avrebbe provocato il decesso per overdose di almeno cento persone in pochi mesi e sarebbero stati migliaia gli eroinomani che sono emigrati in Ucraina per poter continuare il trattamento.[xi]

Malgrado i morti, le malattie, la crescita esponenziale del consumo di eroina (e della potenza della criminalità che si arricchisce sui suoi traffici) e malgrado l’evidente fallimento della sua politica, Ivanov continua imperterrito nella sua guerra alla droga, una guerra che continua a vederlo perdente. Ivanov però resta convinto della sua scelta e rimprovera agli altri paesi di non fare abbastanza: il suo delirio di onnipotenza è tale che nel 2010 si è offerto di essere a capo di una task force internazionale di lotta al traffico di eroina dall’Afghanistan.[xii]

[i] https://www.mpicc.de/en/forschung/forschungsarbeit/kriminologie/archiv/drug_trafficking.html

[ii]  https://www.unodc.org/documents/data-and-analysis/WDR2012/WDR_2012_web_small.pdf

[iii] Talha Burki. Russia’s drug policy fuels infectious disease epidemics, Lancet, 2012; 12:275

[iv] https://www.state.gov/documents/organization/268025.pdf

[v] United States Department of State Bureau for International Narcotics and Law Enforcement Affairs, “International Narcotics Control Strategy Report: Volume I: Drug and Chemical Control (Washington, DC: March 2013), p. 278. https://www.state.gov/j/inl/rls/nrcrpt/2013/vol1/index.htm

[vi] Merkinaite, S. A war against people who use drugs: the costs. Eurasian Harm Reduction Network (EHRN), Vilnius: 2012, pp. 21-22.

http://www.harm-reduction.org/library/war-against-people-who-use-drugs-costs-0

http://www.harm-reduction.org/sites/default/files/pdf/costs_report_2012_06_19_1_0.pdf

[vii] Sarang, Anya, Rhodes, Tim, Sheon, Nicolas, and Page, Kimberly, “Policing Drug Users in Russia: Risk, Fear, and Structural Violence.” Subst Use Misuse. 2010; 45(6):813–864

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2946846/pdf/nihms232693.pdf

[viii] Human Rights Watch, “Lessons Not Learned: Human Rights Abuses and HIV/AIDS in the Russian Federation,” April 2004, Vol. 16, No. 5, p. 18.

http://www.hrw.org/sites/default/files/reports/russia0404.pdf

[ix] United States Department of State Bureau for International Narcotics and Law Enforcement Affairs, “International Narcotics Control Strategy Report: Volume I: Drug and Chemical Control (Washington, DC: March 2017), p. 249.

https://www.state.gov/j/inl/rls/nrcrpt/2017/index.htm

[x] http://drogriporter.hu/en/the-same-old-russian-lies-against-methadone/

[xi] https://themoscowtimes.com/news/un-nearly-100-drug-users-died-in-crimea-after-russia-closed-methadone-program-43103

[xii] http://www.narcomafie.it/tag/viktor-ivanov/

3 pensieri riguardo “La disfatta russa nella guerra all’eroina e le menzogne di Stato sul metadone

  1. manliok ha detto:

    Lo stesso criterio violento viene usato contro le persone omosessuali

    1. debernardis ha detto:

      Nella sostanziale indifferenza del Resto Del Mondo

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