The future of healthcare is not people versus machines

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L’autore di questo articolo evidenzia a chiare lettere come l’invasione tecnologica nel mercato della salute sia ormai iniziata e sia vissuta con il timore che le stesse soluzioni tecnologiche finiscano con il sostituire i professionisti. molto interessante lo spunto in cui osserva che la catena produttiva del mercato “salute” si stia spostando da un modello basato sulla manodopera abilitata dalla tecnologia a uno basato sul digitale e abilitato dall’uomo. Già questa prima osservazione specifica molto bene come il “digital-driven” sia subordinato al processo di abiltazione che rimane una esclusiva dell’uomo.

“La tecnologia aumenterà la qualità delle cure  supportando il decision-making umano e dando più spazio alla possibilità di gestire le capacità individuali e sociali che sono le fondamenta della cura della salute”

Uno specifico appunto è dedicato all’area della salute mentale: l’utilizzo di soluzioni automatizzate per la fornitura on-line di servizi per la salute mentale e comportamentale, sviluppati ad integrazione dei trattamenti “as usual”, ha comportato un “dramatic” miglioramento nei risultati clinici dei pazienti.  La possibilità di accedere a sistemi presenti e funzionanti h24/7d è una delle principali prerogative che stimola il paziente/cliente all’utilizzo di queste soluzioni.

Altri vantaggio commentati nell’articolo sono riferiti al miglioramento del processo diagnostico se supportato da macchine intelligenti che oltre a essere più accurato è anche molto più veloce, come la possibilità di utilizzare supporti con funzioni predittive riduce i successivi costi sanitari. Ma, LA PREDIZIONE SENZA L’INTERVENTO DEL PROFESSIONISTA NO PRODUCE VALORE.

Sicurezza dati e furto dati: il 65% della popolazione crede che i benefici derivanti dalla possibilità di accedere elettronicamente alle proprie informazioni sanitarie superino il rischio dell’invasione della privacy.

 

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